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Tribuzio addio. Se ne va un pezzo della migliore Reggiana

E’ morto Mario Tribuzio, ex calciatore e poi affermato consulente finanzario. Era nato a Trieste nel 1939 e a Reggio era arrivato nel 1958, prelevato dalla Jesina. Aveva solo 19 anni quando, nel campionato di serie B, debuttò a Valdagno contro il titolato Marzotto il 16 novembre del 1958, soffiando il posto al titolare Maselli. Impressionò per la sua velocità e il suo dribling. Era un’ala destra classica, piccoletto, ma insidioso e sempre capace di svincolarsi dal suo marcatore. Era la Reggiana di: Orlandi, Nobili, Gatti; Boccalatte, Grevi, Rosini; Tribuzio, Pistacchi,Pinti, Deotto, Costa. La Reggiana arrivò quarta, ma le promozioni erano solo tre. L’annata successiva, sempre col seminatore Luigi Del Grosso al timone, la Reggiana di Baldisserri, Ramusani, Brunazzi; Corsi, Bertoli, Boccalatte (Bonini); Tribuzio, Pistacchi, Pinti, Catalani (Deotto), Ogliari, si giocò la serie A fino al match clou col Catania che a marzo si risolse con un pari e frantumò le speranze granata di promozione. Il terzo anno di Tribuzio (il 1960-1961) fu quello in cui la Reggiana andò più vicina alla serie A, con Ferretti (Dreossi), Gariboldi, Calvani; Corsi, Martiradonna, Bonini (Placanica); Tribuzio, Greatti, Volpi, Sardei, Catalani (Mezzalira). Solo alla penultima, c0n la sconfitta di Alessandria, la Reggiana diede addio alla A. Poi, l’anno della retr0cessione (Tribuzio, con Greatti e Morosi, era militare), e la Reggiana di Del Grosso finì in C nel 1962. E Mario prese la via di Monza, in cambio di Facchin. Poi da Monza a Catanzaro. Nel 1967 tornò a Reggio, ma l’allenatore Bizzotto gli preferì spesso Fanello e Mario giocò poco. Da ultimo un’annata a Crotone e le scarpe appese al chiodo. Tribuzio volle inventarsi una nuova vita e inziò la sua brillante carriera di promotore finanziario. Mi disse che la seconda vita gli aveva dato anche più soddisfazione della prima. E sì che come calciatore aveva ottenuto tanti riconoscimenti….