Legge elettorale: condannati, puniti e premiati
La riduzione a tre del sistema politico italiano è ormai in atto. Forse convertiti alla logica della dialettica hegeliana, il nuovo patto Cas-Al-Ber prevede una nuova legge elettorale triadica. Che (e giustamente) annullerebbe l’attuale bipolarismo all’italiana, bastardo e fallimentare. Ovvio che senza il ritorno alle identità storiche dell’Italia, tuttora presenti in tutta Europa, il bipolarismo italiano si esaurisce in un’assurda contrapposizione di coalizioni eterogenee e senza capacità di governare. Quindi in un danno all’italiana. Via per questo il premio di maggioranza, dunque. E che ogni partito si presenti da sè e che le coalizioni si facciano dopo le elezioni, rimettendo a un Monti bis il testimone d’un possibile nuovo governo, checchè ne pensino Bersani e la Rosy Bindi. Questi ultimi lavorano infatti per una legge che annulla le coalizioni e continuano a parlare di coalizioni. O non hanno capito o fingono di non capire. O Violante non risponde a loro (e nel Pd è ormai possibile tutto) o dicono cose alle quali non pensano neppure loro. Non è Palermo a seppellire la logica di Vasto, caro Letta, è il progetto della nuova legge elettorale. Dico subito che a mio avviso la nuova legge si farà. E non penso tanto che si faccia perché così pretende il Paese, ma perché questo è l’interesse delle tre principali forze politiche (Pd, Pdl e Centro). Il Pd non pensa neppure lui che sia possibile governare l’Italia dopo Monti con un’alleanza composta da Sel e Di Pietro. Durerebbe una notte e sarebbe un incubo, travolta dalla crisi e della Tav. Per di più il Pd ha adesso un grande problema di unità interna. Gli servirebbe un disincentivo alla separazione. Di qui la balzana idea di ulteriore tripartizione: oltre a uno sbarramento al 5%, una penalizzazione per le forze dal 5 all’11% (dunque anche per Di Pietro e Sel) e un premio elettorale per le forze che superano l’11%. Sembra fatta apposta anche per il Pdl (che teme la Lega e non può allearsi con essa) e oltretutto sa che nella logica delle coalizioni perderebbe le elezioni. E che dire del Centro di Casini-Fini e Rutelli. Oltre a vincere la partita sul piano politico (Casini è sempre stato un proporzionalista contrario al bipolarismo italiano) la legge imporrebbe alle tre formazioni di stare insieme, con grande sollievo di Rutelli, che viene sondato a meno dell’1%, e di Fini, che non supererebbe il 3-4%. Dunque arriverà la legge Cas-Al-Ber per il tripolarismo assoluto e poi il Monti bis? Probabile, a meno che la Lega, Sel, Di Pietro e i minori non si coalizzino in una dura guerra di religione. Che non dovrebbe essere fondata, però, sulla difesa d’un fallimentare bipolarismo (e questo è un tema che invece sta molto a cuore a Sel e a Di Pietro), ma sulla difesa della proporzionalità senza truffe. E la truffa-tris è davvero indigeribile.
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