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Parricidio

24 Agosto 2024 94 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Succede anche al Movimento Cinque stelle. La frattura tra Conte, sorretto dalla maggioranza dei parlamentari, e Grillo, i cui seguaci sarebbero Di Battista, la Raggi e qualche ex, pare irreparabile. Si scontrano, dietro la facciata del superamento o meno del vincolo dei due mandati, una visione di partito e una di movimento. Una concezione burocratica che si colloca nel centro-sinistra, su posizioni estreme e giustizialiste, e una che si rifa alle tensioni e alle suggestioni delle origini. Al di là di questo si tratta dell’ennesima forza politica che si divora il suo fondatore, anzi il suo nume tutelare, il suo padre. Non é la prima volta nella storia politica italiana. Facciamo tre passi indietro. Chi fondò il primo partito italiano, il Partito dei lavoratori, poi Partito socialista dei lavoratori e infine Partito socialista, Filippo Turati, assieme alla sua compagna Anna Kuliscioff, venne espulso nel 1922 dal Psi perché coerentemente riformista. Chi si trovò a gestire, nel Pci, la svolta del 1989 e a decidere lo scioglimento del vecchio partito e la nascita del Pds, Occhetto, se n’andò sbattendo la porta e poco dopo presentandosi con Antonio Di Pietro alle elezioni europee. Ma proseguiamo. Il fondatore della Lega, quello che ha portato il primo gruppo parlamentare di lumbard a Montecitorio e che voleva la Padania aggirandosi con un ampolla di acqua del Po come se fosse un protagonista dell’Oro del Reno wagneriano, Umberto Bossi, ha recentemente compiuto uno strappo con il partito da lui fondato e in odio a Salvini ha dichiarato di aver votato Forza Italia. Andiamo avanti. Il vero artefice e guida proclamata al Lingotto del Pd era Walter Veltroni che adesso gira qualche film di discutibile qualità e intervista cantanti e calciatori per il Corriere. Il padre della destra democratica (sua la più clamorosa sconfessione del fascismo) Gianfranco Fini, travolto dal guaio della casa di Montecarlo e da una nuova famiglia impicciona, si é completamento eclissato. E di Giorgio La Malfa messo al bando dal Pri, il partito di suo padre Ugo, che dire? Fanno eccezione in questi numerosi parricidi Matteo Renzi e Carlo Calenda dei quali più d’uno ha chiesto la testa. Ma si tratta di partiti personali. Non avverrà. Sicuri? Avreste mai immaginato il movimento grllino senza Grillo? Io no.

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