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L’internazionale reazionaria…

8 Gennaio 2025 37 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Adoro le persone che danno giudizi su tutto. Io mi fermo alle domande quando si aprono territori a me sconosciuti. Da molto tempo soldi e informazione, aggiungerei la magistratura, condizionano l’attività politica. C’era una volta la televisione e il diritto alla tribuna politica di tutti i leader, coi giornali che stavano generalmente un passo indietro mentre nei programmi televisivi di varietà i politici non si potevano neanche nominare. Poi si é allargato il cerchio, le tv private hanno portato alla concorrenza e a una maggiore libertà. Sono nati i talk show e la gente si é appassionata agli scontri. E’ nata la Tv pugilato. Questa tv ha fatto nascere nuovi leader (i più abili Fini, D’Alema, Sgarbi, anche Bertinotti) mentre Berlusconi é stato un prodotto delle sue tv, curato nel vestito, nel gesto, nella pronuncia, nel trucco. Poi l’esplosione dei social con miliardi di persone su Internet e la voce di chiunque che può parlare come la voce del premio Nobel. La democrazia ha acquisito nuove forme, generalmente più radicali. Il messaggio ottiene un mi piace. O ti piace o no. Non perché. Il ragionamento ha lasciato spazio all’improperio. Se il 1992 é stata l’occasione per un connubio tra iniziativa giudiziaria e mass media e ha prodotto un clima, forse preesistente ma latente (in quello stesso anno alle elezioni politiche votò l’87,7% degli aventi diritto e per i partiti di governo il 53%, mentre alle elezioni del 2022 ha votato il 63,9% e dal 1994 non c’é un solo governo che abbia vinto le successive elezioni) di indignazione e la fine della cosiddetta prima Repubblica, il libro La Casta e la manipolazione manichea dei social hanno prodotto l’antipolitica e il successo dei Cinque stelle. Oggi a che punto siamo? Stiamo sforando la coltre dell’impossibile. La tecnologia, soprattutto quella raffinata prodotta da Elon Musk, é in condizione di sovrapporsi alla politica e non solo di condizionarla? La genialità di quest’uomo, nato in Sudafrica, che ha poi studiato in Canada e in America, ha portato attraverso la fondazione di numerose società che si occupano di spazio, di ambiente, di elettricità, di tecnologia, di esistenza artificiale (l’ultimo suo figlio é stato chiamato Tecnho, e forse sarà destinato a vivere in un mondo di robot), l’estro di costui, divenuto, con un patrimonio, secondo Forbes, di 464 miliardi di dollari, l’uomo più ricco del mondo, sta portando cambiamenti epocali. Il suo appoggio a Trump, forse determinante per la vittoria del Tycoon, gli é costato 130 milioni, ma la vittoria gli ha reso 17 miliardi per l’aumento in borsa delle quotazioni di Tesla. Musk ha idee politiche. E’ certo un ambientalista, uno che ha scommesso sul cambiamento climatico con Tesla che sforna auto elettriche ed energia rinnovabile, ma é un conservatore visto che contesta il fisco e ha preso duramente posizione contro chi proponeva di aumentare le tasse ai miliardari (al povero Benny Sanders ha addirittura chiesto se era ancora vivo). Eppure in un passato nemmeno remoto lo stesso Musk ha appoggiato il partito democratico e i suoi candidati sostenendoli anche finanziariamente. Musk, padrone di Tesla, di Twitter che ha acquistato spendendo, dicono, 44 miliardi, di Space X e di altre società che puntano al futuro (la conquista di Marte, per il momento all’interconnessione del mondo intero) si é messo a parlare dell’Europa, appoggiando la destra estrema in Germania e in Austria, offendendo l’attuale cancelliere Scholz, augurandosi che l’Afd tedesca, partito xenofobo, prenda il pitere, e accusando ancge sul premier brutannici Sturmer di “aver stuprato i britannici”.. Macron ha parkato dell’Internazionale reazionaria. Macron, non un pericoloso bolscevico. Cerrto un personaggio che hala tecnologia più sofisticata a disposizione, che gode del sostegno acritico e affascinato del presidente degli Stati uniti, l’uomo più ricco del pianeta, può capovolgere o quanto meno orientare in modo decisivo intere popolazioni del mondo. La sua tecnologia, esaltata oggi da Salvini, può essere comprata, si dice a prezzo di favore, e governata solo dai singoli governi oppure chi l’ha prodotta ha le chiavi in mano per intromettersi. E ancora. Se mai l’Italia firmasse quel contratto cge la premier smentisce ma che Salvini esalta, avrebbe un beneficio perché il costo sarebbevminore di quello preventivati e lacrapidità della connesione elevata, macsarebbe ancira un paese sovrano?

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