Home » Nazionale

Trumpazzo

8 Gennaio 2025 38 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

In una conferenza stampa svolta a Mar a lago Trump, non ancora in carica, ha suonato la sveglia a chi pensava che la sua fosse una presidenza indolore. Sembra una fake ma é tutto vero. Il presidente americano in pectore torna a insistere sull’annessione del Canada. Nella notte ha condiviso una nuova mappa degli Stati Uniti, che incorpora il Canada come suo territorio. In un altro post si vede l’immagine degli Stati Uniti e del Canada ricoperti dalla bandiera americana a stelle e strisce. Ora che il Canada sia uno stato indipendente lo sanno anche i bambini dell’elementare. E’ uno stato indipendente dal 1867 dopo aver sofferto un dominio francese e inglese (non a caso la popolazione é bilingue). E’ membro del G8. Ebbene Trump minaccia di farlo divenire il 51esimo stato americano. Come? Convincendo i canadesi, contro i quali minaccia dazi e punizioni, che conviene loro. Ha avvisato il giovane primo ministro canadese, oggi dimissionario, Justin Trudeau? Matto? Forse sì. Ma insomma. Più diretto ancora su Panama. Ma quale indipendenza. Questa é stata il risultato di un clamoroso errore del presidente degli Stati uniti che restituiva i territori occupati dagli Usa nel 1989 (il contenzioso era allora riferito al traffico del Canale e alla sua gestione da parte di Ortega). Ritorni subito alla casa madre. Il presidente della repubblica di Panama José Raul Mulino ha preferito non fare dichiarazione alcuna perché Trump non é ancora presidente degli Stati uniti. Di più, il golfo del Messico venga ribattezzato come golfo d’America. Contenti loro? Anche se scontenti si potrebbe pensare di usare la forza, o l’inferno minacciato in Palestina se Hamas non rilascerà tutti gli ostaggi israeliani. Ma il missile di Trump arriva anche in Europa. Pretende la Groenlandia, la miniera più preziosa al mondo seppellita sotto i ghiacci. Queste dichiarazioni del tycoon arrivano in un momento cruciale per il futuro dell’isola artica. Il primo ministro groenlandese Mute Egede ha recentemente annunciato la possibilità di indire un referendum per l’indipendenza il 6 aprile, parlando apertamente di liberazione da quelle che ha definito “catene dell’epoca coloniale”. La Groenlandia, infatti, pur godendo di ampia autonomia, dipende ancora dalla Danimarca per la politica estera, la difesa e il sistema giudiziario. Ma quale Danimarca. Colonialismo per colonialismo tanto vale che questo sia americano, avrà pensato Trump. D’altronde quest’isola immensa e semi disabitata confina anche col Canada. Anche per questa ipotizzata impresa Trump non esclude l’uso dell’esercito. La Danimarca é alleata degli Usa e nella Nato? Poco importa. Sborsino i soldi sti paesi europei, almeno il 5% del reddito, per la difesa comune. Su questo difficile avanzare serie obiezioni. Il problema é però che i propositi di Trump non sono di difesa, ma di offesa. Pare che il mondo sia orientati a volgersi all’indietro. Tornano le aree di influenza. Gli Usa non intervenivano in Ungheria e in Cecoslovacchia e l’Urss non interveniva in Cile e in Argentina. Putin non vede l’ora per questo di incontrare Trump. Se gli interessi reciproci sono paralleli e non s’incrociano i due non dovrebbero far fatica a trovare un accordo. L’Ucraina vale un Canada o una Groenlandia. Alla faccia dell’indipendenza delle nazioni e della libertà dei popoli. E l’Europa? Se non si capisce neanche alla luce di questi propositi che deve rapidamente marciare versi la sua unità politica in tempi stretti la via di una sua definitiva decadenza sarà segnata.

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.