L’ultimo pensiero di pace nella libertà
Non sapevamo che in quelle parole lette dal capo cerimoniere monsignor Rovelli si concentrasse il testamento spirituale di Papa Francesco, morto a poche ore di distanza. Il Papa ha esortato alla pace in tutto il mondo, passando in rassegna pressoché tutti i conflitti che tuttora lo pervadono. Un pensiero particolare a Israele e ai palestinesi, “a tutto il popolo israeliano e palestinese”, “ai rigurgiti di antisemitismo nel mondo” e alla drammatica situazione umanitaria di Gaza, alla “martoriata ucraina”, ma anche all’Asia e all’Africa e alle tensioni belliche tra Armenia e Azebarjan. E ha aggiunto che non può esservi pace “senza libertà religiosa, di opinione e di parola”, condannando così esplicitamente ogni forma di dittatura, di autocrazia, di teocrazia. Io penso che in quest’ultimo messaggio pasquale Francesco, che ha sottolineato la condanna di ogni forma di violenza contro le donne anche in famiglia, la sua vicinanza agli immigrati ai quali dedicò nel 2020 l”enciclica “Fratelli tutti”, e il loro diritto alla vita e alla solidarietà, abbia aggiunto alla sua profonda e universale sensibilità sociale anche un’accentuata valenza liberale. La pace come rispetto di tutte le libertà è un importante acquisizione della Chiesa dei nostri tempi. Già Francesco aveva aperto la Chiesa ai gay (chi sono io per giudicare?) e alle coppie di fatto e aveva iniziato con profitto il dialogo interreligioso. Ma voglio ancora sottolineare il valore supremo, non solo dell’amore, della pace e della solidarietà ma anche quello della libertà, non solo religiosa (e in molti paesi islamici non c’è) ma anche “di opinione e di parola” senza delle quali non può esserci pace. Tra pochi giorni festeggeremo l’ottantesimo anniversario della nostra liberazione. Lo faremo, mi auguro,.in un clima di unità nazionale. E magari ricordando le parole di Francesco. Molti italiani combatterono per la libertà contro una dittatura e per l’indipendenza contro l’invasione tedesca. Molti morirono. Alcuni eroicamente. Tra di loro combatterono i socialisti delle Brigate Matteotti, intestate per celebrare il martirio del segretario del Psu nel 1924. L’ultimo messaggio del papa sia il testo unificante delle celebrazioni dell’ottantesimo.
Leave your response!