Ciao caro Gianni
La morte di Gianni Galeotti è una di quelle notizie che non ti aspetti. Per questo non solo mi addolora, ma mi sorprende. Non sapevo nulla del suo stato di salute. Lo ricordo come un caro amico e compagno fin dai tempi dell’inizio della mia militanza socialista. Era una persona intelligente che univa alla passione politica una propensione alla gestione cooperativa di livello assoluto. Ed era anche un uomo di sport. A lui si devono tante iniziative nel settore dell’atletica e del ciclismo. Presidente dell’Asso per anni, era anche un fine appassionato di musica jazz. Gianni era un uomo che pensava e sceglieva di testa sua. Giolittiano da giovane, credo ci fosse solo lui a Reggio, aveva poi militato nel Psi sulle posizioni della maggioranza autonomista e faceva parte degli organi dirigenti. I suoi interventi, i suoi ragionamenti non erano mai banali e scontati. Aveva poi seguito l’attività della moglie, la cara Lella, che da giovane aveva lavorato alla federazione del PSI, gestendo una importante libreria del centro. Recentemente aveva scritto due libri sui campioni dello sport di Reggio Emilia e anch’io vi avevo collaborato. Era cadelboschese come altri importanti profili di socialisti. Alla moglie, ai due figli un caro e solidale abbraccio. Ciao, caro, carissimo Gianni, indimenticabile compagno della mia vita.
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