« Nazionale

L’internazionale reazionaria…

Adoro le persone che danno giudizi su tutto. Io mi fermo alle domande quando si aprono territori a me sconosciuti. Da molto tempo soldi e informazione, aggiungerei la magistratura, condizionano l’attività politica. C’era una volta la televisione e il diritto alla tribuna politica di tutti i leader, coi giornali che stavano generalmente un passo indietro mentre nei programmi televisivi di varietà i politici non si potevano neanche nominare. Poi si é allargato il cerchio, le tv private hanno portato alla concorrenza e a una maggiore libertà. Sono nati i talk show e la gente si é appassionata agli scontri. E’ nata la Tv pugilato. Questa tv ha fatto nascere nuovi leader (i più abili Fini, D’Alema, Sgarbi, anche Bertinotti) mentre Berlusconi é stato un prodotto delle sue tv, curato nel vestito, nel gesto, nella pronuncia, nel trucco. Poi l’esplosione dei social con miliardi di persone su Internet e la voce di chiunque che può parlare come la voce del premio Nobel. La democrazia ha acquisito nuove forme, generalmente più radicali. Il messaggio ottiene un mi piace. O ti piace o no. Non perché. Il ragionamento ha lasciato spazio all’improperio. Read the full story »

8 Gennaio 2025 No Comments 539 views

« Reggio Emilia

Per Vanni

E’ morto un mio amico più grande. Più grande anche perché musicista di prima. Perché trombettista di gran fama. Aveva suonato con Louis Armstrong e Chet Baker. Perchè suonava la fisarmonica, il piano e la chitarra e perché aveva imparato a leggere la musica prima dell’alfabeto. Si chiamava Vanni Catellani e i cantanti delle sue orchestre si chiamavano Mingardi e Zanicchi. Aveva scartato Gianni Morandi e Mina. Detestava i Beatles e i complessi dei capelloni che a suo dire negli anni sessanta avevano dato l’estrema unzione alla musica. Amava le grandi orchestre americane e il jazz. Era esagerato in tutto e viveva in modo esagerato. Come quando mangiò 120 cannolicchi dopo aver cenato e si fece ricoverare al pronto soccorso. Diresse l”orchestra in musical con Alighiero Noschese, Walter Chiari, le gemelle Kessler, Paolo Villaggio, Alberto Lupo. Attraversò tutte le gamme della musica del dopoguerra. Perdo un amico che riuscii a convertire anche alla musica lirica. Perdo un consulente che sapeva spiegare il regno sterminato delle none bemolle. Suona lassù coi grandi caro Vanni. Noi quaggiù troveremo un modo per ricordarti come meriti.

6 Gennaio 2025 No Comments 185 views

« Reggio Emilia

Ciao Ivo

Sono stato ieri al funerale di Ivo Bernardelli, un militante e dirigente del Psi degli anni settanta. Fu sindaco di Reggiolo e assieme agli altri sindaci della Bassa reggiana, Brozzi, Salomoni, Saccani fu protagonista della pianificazione urbanistica di quella zona che prevedeva la Cispadana, la fermata dell’Autobrennero a Reggiolo-Rolo, il porto su Po e altre opere pubbliche. I sindaci socialisti dell’epoca utilizzarono il meglio degli architetti e degli urbanisti (cito per tutti Antonio Pastorini) e conseguirono i risultati più rilevanti per il Psi. A Ivo mi uniscono una montagna di ricordi. Quella volta che al congresso di Torino del 1978 per la prima volta venni eletto nel Comitato centrale del Psi e Ivo come supplente e tornammo senza dormire a Reggio con la sua utilitaria. Quella volta che in un incontro con gli industraili ceramici voleva insegnare loro come produrre piastrelle. Quella volta che si perse nella nebbia e non riusciva ad arrivare in Federazione e quelle molte volte che sbagliava le parole. Meraviglioso il suo quasi grammelot padano che ci faceva sorridere. Lui non aveva studiato ma aveva imparato tutto da quella magnifica università che era la politica. Ciao indimenticabile Ivo. Un uomo frutto di un’epoca che (purtroppo) non ritornerà.

4 Gennaio 2025 No Comments 184 views

« Nazionale

Il centenario dell’ignoranza pucciniana

Si poteva fare di meglio per celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini. Si poteva, ad esempio, trasmettere le puntate della serie dedicata al grande musicista toscano dalla Rai nel 1973 e interpretate magistralmente da Alberto Lionello: un Puccini credibile, che aveva il solo difetto di parlare fiorentino e non lucchese, come del resto il Verdi di Renato Castellani del 1982 parlava bolognese e non bussetano. Dopo, e prima, i film o gli sceneggiati televisivi sono stati assolutamente mediocri. Tra i più mediocri quello del 2009, una mini serie televisiva insopportabile, con la presenza anche di Andrea Giordana e di Stefania Sandrelli, e riproposto (anziché quello interpretato da Lionello) da mamma Rai. Si tratta di un polpettone indigeribile, di una farsa, densa di falsità e condita con lacrimoso e penoso sentimentalismo. Una telenovela in stile decadente. Per di più accompagnata da musiche non pucciniane. Ci parla di un Puccini che nel 1924, poco mesi prima di morire, é a Vienna ed é falso, che incontra e seduce una avvenente giornalista (di nuovo falso), che é protetto e amato in chiave materna da Elvira che invece era gelosissima al punto da scatenare il drammatico suicidio della povera Doria Manfredi. Insomma un feuilleton dei peggiori, da paragonare a quello dedicato a Leonardo che non corrispondeva, se non per una piccola parte, alla verità storica. Read the full story »

3 Gennaio 2025 No Comments 239 views

« Nazionale

Pace, fratellanza e libertà

Pace, fratellanza e anche amore per tutti, ha implorato Riccardo Muti al termine del concerto di Capodanno da Vienna. Anche il papa ha parlato di pace. E naturalmente di solidarietà, cioè di fratellanza. Aggiungerei volentieri un augurio di libertà, senza la quale la pace, come sottolineava Marco Pannella, é una parola vuota, cioè semplice assenza di guerra. Il mondo potrebbe tranquillamente vivere in pace, se non ci fossero invasioni, colpi di stato militari, bande rivali che si combattono per il potere. Personalmente critico, anzi condanno, il modo col quale Netanyahu ha risposto alla barbara strage del 7 ottobre del 2023. Continuare a bombardare Gaza provocando un numero di morti civili insopportabili e invadere un territorio, come le alture del Golan, che non appartiene a Israele, sconfessare gli accordi di Oslo, pronunciarsi contro la politica dei due popoli e dei due stati, incentivare la colonizzazione della Cisgiordania, rendendo più debole il governo palestinese di Abu Mazen che da tempo riconosce il diritto all’esistenza dello stato di Israele, non deve impedire di riconoscere che la guerra l’ha iniziata Hamas con la strage di giovani, di intere famiglie compresi i bambini, e strappando dai loro territori circa 200 persone rapite, che Hamas é un gruppo terroristico che al contrario dell’Olp non riconosce l’esistenza dello stato di Israele, che ha utilizzato miliardi di dollari occidentali e anche nostri non per il benessere della sua popolazione ma per costruire una città sotterranea volta all’ora X della cacciata degli ebrei, che utilizza le scuole e gli ospedali come siti militari per rendere più atroci gli attacchi aerei israeliani, come ha sottolineato il leader di Hamas Ismail Hannyei, secondo la logica dell’utile spargimento di sangue. Read the full story »

2 Gennaio 2025 No Comments 205 views

« Nazionale

Craxi e Cazzullo

Dunque uscirà a gennaio il libro di Aldo Cazzullo intitolato: “Craxi, l’ultimo vero politico”. Se il titolo non inganna questo riconoscimento porta a due inevitabili conseguenze. E cioè che la magistratura ha eliminato l’ultimo vero politico recando danni all’Italia e che dopo di lui di veri politici non ne sono usciti più. Certo, si dirà, i reati vanno perseguiti. E’ obbligatorio. Ma nei due processi passati in giudicato, quello Eni Sai e quello sulla metropolitana milanese, la prova esibita è consistita in quel “non poteva non sapere”, teorema che si è applicato a lui solo. E’ vero che uno dei gestori dei conti esteri ha dichiarato che i soldi in esso contenuti appartenevano a Craxi in persona ma questo doveva essere dimostrato e appurato da un regolare processo che non ci fu. In generale, al di là degli errori politici che Craxi commise dopo l’89 e di una certa spregiudicatezza con la quale gestiva o cogestiva l’amministrazione del partito, Craxi fu colpito duro proprio per quel che significava il sottotitolo del libro di Cazzullo. Per essere cioè l’ultimo vero politico. E cioè l’unico che si oppose alla fine della prima Repubblica. Che fu la sola e rappresentò una felice stagione del confronto politico e dell’enorme partecipazione popolare. Read the full story »

2 Gennaio 2025 No Comments 224 views

« Nazionale, Reggio Emilia

Ricordando la predica di Prampolini

La Giustizia, fondata da Camillo Prampolini nel 1886, dieci anni prima dell’Avanti, divenendo quotidiano nel 1904, diretta dal mantovano Zibordi, dedicò l’anno dopo la sua nascita, un lungo articolo al Natale che usci proprio in occasione della nascita di Gesù. Vogliamo anche quest’anno ricordarlo. E ricordare il Natale con quel rispetto e amore per la figura di Gesù che nutriamo anche se non siamo cattolici. E che sono gli stessi che animava Prampolini per ia sua devozione ai deboli e ai diseredati. Prampolini era orientato fin dalla prima pubblicazione de Lo Scamiciato ((1882-84) e poi di Reggio nova (1884-86) a contrapporre la figura di Gesù a quella della Chiesa del suo tempo. Per questo era cristiano e anticlericale. Volle dunque raccontare su La Giustizia una storia. Si trattava di un racconto immaginario. Read the full story »

25 Dicembre 2024 No Comments 223 views