Anche ieri giornata di sangue a Gaza. I bombardamenti israeliani hanno causato oltre cento morti. Secondo le stime delle organizzazioni internazionali le vittime complessive dei bombardamenti israeliani sarebbero oltre 50mila, delle quali una gran parte donne e bambini che col terrorismo di Hamas non c’entrano proprio nulla. Sia chiaro, non siamo qui a dimenticare né come questa guerra ha avuto inizio, cioè con la barbara strage di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023, né che Hamas é un’organizzazione terroristica che governa la striscia di Gaza ai confini con Israele e si prefigge una Palestina “dal fiume al mare”, cioè la distruzione dello stato di Israele e neppure che questa organizzazione terroristica ha situato le sue postazioni militari a ridosso o entro scuole e ospedali per produrre, durante gli attacchi israeliani, un maggior numero di morti sacrificali, come li ha definiti uno dei capi di Hamas Haniyeh. Read the full story »
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Trump non ha inventato né la politica estera mercantile, né il suo uso per fini privati. Trump ha inventato la spudorata e aperta rivelazione di tutto questo. E la sottomissione più completa dei princìpi agli interessi. Se l’Arabia Saudita fa un contratto da 500 miliardi di dollari e gli regala (lui dice al ministero della Difesa) un aereo da 400 milioni, se il Quatar sottoscrive contratti per altre centinaia di miliardi e si porta a casa mille miliardi da una capatina in medio oriente cosa volete che gli importi d’altro? Si è pure fatto pagare con l’utilizzazione delle terre rare gli armamenti inviati in Ucraina. Ha pronto un accordo con l’Iran sul nucleare. Volete che non ci metta dentro qualcosa per l’America e per suo figlio Eric che ha già costruito un grattacielo di 80 piani alla periferia di Dubai vendendo ogni appartamento per 20 milioni (totale 1 miliardo) e il Trump golf dotato di piscine e alberghi e residenze di lusso? E che dire delle sue criptovalute che una società con sede ad Abu Dhabi ha già acquistato per un valore di due miliardi di dollari? Il mondo gira così. Il faccia a faccia con Putin non volete che si risolva con un po’ di miliardi da spartire estraendo minerali dalla Groenlandia? Trump in fondo, a parte i vantaggi personali, applica rigorosamente la filosofia marxista. C’é una struttura, l’economia, e una sovrastruttura, le istituzioni e la politica, che dall’economia é determinata. E la applica. Unica diversità: l’enorme ricchezza personale accumulata in qualità di presidente di una semplice sovrastruttura: gli Stati uniti.
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Dice bene il ministro della Difesa del Regno unito John Healey: “Putin ha mostrato la sua doppia faccia. Dice che vuole la pace ma rifiuta il cessate il fuoco. Dice di volere la fine della guerra ma continua ad uccidere i civili. Propone dei colloqui ma poi non si presenta”. Per la verità oggi ci sono stati ben tre incontri più o meno paralleli. A Roma si é svolto una riunione dell’E5 (i ministri di Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito), a Tirana quello dei cosiddetti volonterosi che sarebbero disponibili, in caso di pace, a creare un fronte militare di interposizione (Francia, Regno unito, Germania e Polonia con Zelensky), a Istambul si é tenuto un incontro tra delegazioni tecniche di Russia e Ucraina che non hanno stabilito nulla se non di rincontrarsi. Read the full story »
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Dunque si voterà l’8 e il 9 giugno sui quesiti dei cinque referendum voluti dalla Cgil di Landini. E’ giusto riflettere su ognuno dei cinque ed esprimere una valutazione. E prima di tutto su quella, che appare prevalente, almeno nella maggioranza di governo, di disertare il voto. A me pare pienamente legittima quest’ultima scelta, dal momento che per validare i risultati di un referendum occorre superare di un voto il 50% degli aventi diritto, oltre al fatto che questa indicazione é stata più volte utilizzata, anche dalla sinistra e dallo stesso Craxi in occasione del referendum sulla preferenza unica del 1991 che, contrariamente a tutte le previsioni, superò il quorum. Andiamo per ordine. Voterei no ai primi tre quesiti: quello sul Jobs act, quello sull’eliminazione di un risarcimento (per ottenerne uno maggiore) in occasione di un licenziamento nella aziende inferiori ai 15 dipendenti e, il terzo, per eliminare le normative, che consentono alle aziende di non motivare un’assunzione a tempo determinato per i primi 12 mesi. Read the full story »
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In un momentro cruciale della vita politica del paese, quasi a mezza via della legislatura, molte forze legate da comuni valori liberali, socialisti, repubblicani, del cattolicesimo popolare e democratico e della socialdemocrazia stanno lavorando per costruire un’area riformista che si proponga il superamento del bipolarismo. Tra queste, una forza certamente protagonista di questo suggestivo laboratorio politico, è Azione. Abbiamo intervistato il suo leader Carlo Calenda che ci ha dato risposte molto significative e tante conferme. Read the full story »
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Ma il nuovo Papa sarà in linea con le prorompenti novità enunciate da Francesco o le correggerà? Sarà un papa innovatore o moderato come lo dipingono alcuni dopo la bocciatura di Parolin? Avrà avuto anche il voto dei tradizionalisti? Sono domande senza risposta. Anzi con molte risposte, offerte dai vari commentatori dentro e fuori dal Vaticano. Il fatto che Leone XIV si sia presentato con l’invocazione alla pace, “una pace disarmata e disarmante”, non può chiarire la posizione che la Chiesa intenderà assumere verso la guerra all’Ucraina e verso il suo aggressore, mai nominato dal suo predecessore, o sul conflitto tra Israele e Hamas e sui continui e sanguinosi bombardamenti a Gaza. Non si può dedurre solo dal recupero del corpetto rosso, mai indossato da Bergoglio, se intenda recuperare anche altre parti della tradizione e se la sua maturazione nell’ordine degli Agostiniani e non dei Gesuiti gli imponga un più marcato dogmatismo rispetto a Francesco sulle coppie di fatto e sui gay. Read the full story »
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Il ministro Valditara annuncia una proposta al Parlamento di Strasburgo, probabilmente nella forna della raccomandazione, e cioè di togliere alle ragazze e ai ragazzi in orario scolastico l’uso degli smartphone. Per la verità non sapevo che nelle scuole elementari e medie si potesse far uso dei cosiddetti telefonini. Deve essere un continuo trillo e un “pronto” dietro l’altro. Ma forse si possono solo tenere in tasca senza usarli. O magari si possono usare col silenziatore. Secondo la proposta di Valditara si dovrebbero depositare tutti in un armadietto, da ubicare nelle singole classi per evitare furti. C’é qualcosa di molto importante che la scuola italiana si ostina però o a negare o a sottovalutare. Ed é il modo di educare nel nuovo mondo della tecnica che, come sostiene il professor Paolo Garimberti, oggi é prevalente, anzi dominante trasformandosi “da strumento a soggetto della storia”. Read the full story »
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