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Saremo matti, ma c’è qualcosa che ci unisce a Mastella e perfino a Ferrando nella piazza del Quirinale

3 Febbraio 2009 770 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Alle 12 in punto c’è un assembramento dinnanzi al Quirinale. Non piove e il clima è mite. Non manca il solito matto con un cartello che insulta il mondo intero. Poi arrivano alla spicciolata, attorniati dalle tv e dai giornalisti, i segretari dei partiti e i loro compagni. C’è la dolce Grazia Francescato, il sorridente Franco Russo, la sempre presente e sempreverde Paola Balducci, il segretario del Pli De Luca. Arriva anche Mastellone avvolto in una sciarpa azzurra e via via tutti gli altri. Per ultimo ci raggiunge Ferrero che scende da un auto blù, non ministeriale. Nel gruppone si intravvede anche Ferrando quello che più a sinistra di lui non c’è nessuno. Eppure c’è qualcosa che ci unisce. Forse ancora di più di una battaglia contro lo sbarramento elettorale. C’è un profumo di identità che rischiano di disperdersi. Per far trionfare il regime post identitario e mercantile. Quello che non interessa più a nessuno. C’è qualcosa che ci piace oggi e ci accomuna: la battaglia per difendere le idee e le storie. Che sono poi quelle dell’Italia e dell’Europa.

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