Castagnetti voterà il ddl del governo. Pd lacerato. Ma a che serve un partito così?
L’on. Pierluigi Castagnetti, leader del Pd reggiano, ha annunciato che voterà a favore del ddl del governo sul caso Englaro. Naturale e anche prevedibile considerando la sua tradizione culturale e politica. Castagnetti è coerente. E fa bene a votare come ritiene giusto. Va rispettato per questo. Resta un grande problema politico, visto che Castagnetti non sarà il solo dentro il Pd, ma sarà seguito da quasi tutti i parlamentari dell’ex Margherita. Anche sul fronte Pdl si annunciano dissensi, non solo limitati a quello già espresso da Benedetto Della Vedova e attraverso l’autorevole dichiarazione del presidente della Camera Gianfranco Fini. Ciò che emerge con chiarezza è che i due partiti politici maggiori sono senza identità e si frantumano, soprattutto il Pd, di fronte ai problemi etici. Che non sono “altro” dalla politica, ma ne rappresentano l’aspetto più nobile. Rispondere a quale modello di società costruire, a quale rapporto tra gli uomini, a quale concezione della vita e della morte, che cos’è se non la rappresentazione della migliore dimensione della politica? E che senso hanno partiti che non sanno parlare ad una sola voce di questo? Anzi, che da questo fuggono? E che delegano i loro principi “alla libertà di coscienza”? Perchè coscienza e politica devono stare separate? E che cos’è mai la politica se non, come dice la parola stessa, l’etica comune? Sarebbe utile su questo un confronto.
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