Franceschini? Ma neanche San Francesco riuscirebbe a resuscitare il Pd
Quel che mi ha stupito di più di questa assemblea generale del Pd è che nessuno, soprattutto fra i giovani, ha parlato di politica. Il lessico usato verteva su questa abusata terminologia: primarie, congresso, rinnovamento, nuovo dialogo con la società, rilancio del progetto e via dicendo. Allora mi son venute spontanee queste domande. Ma se il problema era solo di metodo è stata tutta colpa di Veltroni? E se queste esigenze di trasparenza, di collegialità, di confronto attivo, di coinvolgimento e chi più ne ha più ne metta, non sono state prima soddisfatte, la colpa è solo di Veltroni, e con lui magari di D’Alema, di Rutelli, di Bersani? E Franceschini, che era il vice di Veltroni, di colpe non ne ha manco una? Nessuno che abbia avuto il coraggio di dire quel che poi un pò tutti pensano. E che cioè il Pd è in crisi perchè il progetto era sbagliato, perchè non si possono incollare due partiti in uno senza un minino comun denominatore (certo non la collocazione europea e la laicità dello Stato, per citarne due non a caso) che non sia la sconfitta di Berlusconi. Perchè una volta che Berlusconi vince, allora non resta più niente ad unire. Prima comprendono questa elementare verità i pidini e meglio sarà per loro e per la sinistra italiana. Che non ha bisogno di maggior coinvolgimento, di più primarie, di rinnovare i suoi quadri (qualcuno mi spieghi perchè Berlusconi, che non si è rinnovato mai, continua a vincere). Magari la sinistra riformista italiana ha proprio bisogno di superare l’impasse nella quale si è venuta a trovare dopo la nascita di un Pd che da un lato si è proposto come forza a vocazione maggioritaria (e adesso deve rassegnarsi alla sua minorità sempre crescente) e dall’altro apparenta il suo vampiro Di Pietro consetendogli di divenire oggi il principale beneficiario dei suoi salassi. Questi sarebbero i temi da affrontare, mica tutte quelle cosette che da troppi anni sento dire e che gerenalmente significano che qualcuno, un pò più giovane, deve prendere il posto di qualcun altro, un pò più anziano. Per poi doverlo magari rimpiangere, come oggi è diventato purtroppo assai frequente, visto che la politica è fatta di competenza e non di improvvisazioni.
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