Io, più appasionato di calcio, soffro molto per il basket
Ieri sono stato al Palasport come mi capita quasi tutte le domeniche. E ho sofferto molto per l’ennesima sconfitta della nostra Trenkwalder. Contro l’Enel Brindisi è arrivata la sesta sconfitta, intervallata dal solo successo di Roseto, dell’era Tramagli. E la sconfitta è stata bruciante, per alcuni aspetti avvilente. Si parla dell’esonero inopportuno di Marcelletti, quando la squadra era seconda in classifica, con mezza squadra in infermeria e senza i nuovi innesti. Si parla degli errori della campagna estiva. Si parla della sfortuna maledetta che ci ha prima privato del grande talento di Melli e poi del generoso e prezioso apporto sotto i canestri di Infante. E soprattutto si parla di un pubblico, anche ieri superiore alle 3mila unità, caso abbastanza raro per la Legadue, che è sfollato deluso, frastornato e preoccupato. Sì perchè la serie B è a sole quattro lunghezze e domenica prossima, se non si dovesse vincere a Scafati, si potrebbe rischiare addirittura la retrocessione con una squadra allestita per la promozione in serie A. Ciò che mi addolora è il fatto che questa è una società sana, ricca, generosa, intelligente. Un modello per il basket e anche per gli altri sport. Una società che fino a poco tempo fa faceva gola anche al calcio. E invece la Reggiana calcio è al vertice del suo campionato e la Reggiana basket rischia addirittura la retrocessione in serie B. Mai come ora è giusto che tutti gli sportivi reggiani si stringano attorno alla squadra e alla società. Il futuro del basket è più importante delle polemiche. E Landi e Paterlini meritano fiducia, apprezzamento e affetto.
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