L’occhio sulle elezioni (2): “I ricchi, i pullman, i negozi e i manifesti. Per la prima volta Reggio Emilia si trasforma in Reggio Calabria
Una volta i partiti si saranno anche stati finanziati illecitamente, ma permettevano a un figlio di ragioniere di banca com’ero io, di partecipare alla elezioni e di vincerle. Adesso, con il sistema delle preferenze, vedasi elezioni europee e amministrative, solo i ricchi possono competere. Un bel passo avanti. Reggio Emilia è la dimostrazione più esilarante di questo nuovo concorso a suon di quattrini. La campagna elettorale deve ancora cominciare e da tempo tutti i muri della città sono tapezzati di gigantografie con la faccia dei candidati e i loro slogans specifici. Tiziano Motti ha invaso tutto il collegio Nord Est, promettendo di battersi per i nostri diritti (e chi lo può dubitare?), e ha allestito anche un pullman, pensando che era diritto suo. Filippi, candidato sindaco del Pdl, si è subito adeguato e ha preparato un pulmino per “far rialzare” Reggio dopo 63 anni di sonno e decadenza. E lui gli sogghigna come a dire: “non sai quel che ti può aspettare”. Alessandri lo vedi ovunque coi suoi appelli alla sicurezza circondato da una sorta di aureola verde speranza e da un sorriso severo. E non è da meno Delrio che si firma semplicemente “il sindaco” su sfondo granata (come dire sindaco di oggi e di domani e sempre Forza Regia). Non sono da meno neppure i candidati al Consiglio comunale. Senza ancora che sia stata presentata la lista Cataliotti lo vedi campeggiare in centro con un negozio appositamente affittato per l’evento, accoppiato a due candidati al Consiglio di cicroscrizione che la faccia la vogliono mettere pure loro. Addirittura i candidati circoscrizionali che fanno campagna personalizata a suon di migliaia di euro l’uno. Non era mai successo. Sono stato ovunque in Italia a far campagna elettorale. E mi meravigliavo che a Roma come a Pescara o a Reggio Calabria le elezioni amministrative si trasformassero in concorsi di bellezza per facce di candidati: ovali, tonde, spigolose, con sorrisi beffardi, allusivi, semplici, forzati. Facce di uomo, di donna, di ragazzo, facce a mezz’asta, a tutto tondo, facce di profilo, di fronte e a mezzo busto. Generalmente ringiovanite, spesso ritoccate e con giacca e cravatta, così per bene e rassicuranti. Facce e facciotti ovunque che coprivano ogni altra pubblicità e perfino gli avvisi mortuari. Adesso, e questa è la novità, anche Reggio Emilia si è adeguata. Non siamo più nenche in questo un’anomalia positiva.
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