Perchè l’Italia non è mai stata europea
Diciamo la verità, adesso che la campagna elettorale europea è iniziata. Qualcuno si stupisce perchè il panorama politico italiano non è quello europeo. E dirlo, da socialisti, fa anche venire un pò rabbia. Ma ragioniamo. L’Italia non è mai stata europea. E’ l’ultimo dei paesi europei che ha trovato la sua unità. E’ il solo dei paesi europei che ha cambiato per due volte l’alleanza militare in occasione delle due guerre mondiali: dalla Triplice alleanza alla Triplice intesa, pochi mesi prima della entrata in guerra in occasione del primo conflitto bellico e poi, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, anche nel corso del secondo. E’ stato il primo paese europeo a darsi una dittatura dove un ex estremista di sinistra ha inaugurato un regime di estrema destra. E’ stato imitato poi da altre nazioni. In questo caso non siamo stati noi a diventare europei, ma sono stati altri a diventare italiani. E’ l’unico paese europeo, dove c’è stato un forte Partito comunista e un debole Partito socialista. L’unico dove un partito, la Dc, è stata ininterrottamente al governo per oltre quarant’anni. E’ stato l’ultimo paese che si è dato una legge sul divorzio (gli altri l’avevano già nei primi del secolo scorso), l’ultimo a darsi una legge sull’interruzione della gravidanza. L’unico che ancora non ha una legge sulla coppie di fatto e sul testamanto biologico (quella approvata al Senato è una legge contro il testamento biologico). E’ l’unico paese in cui un magistrato ha processato un sistema politico probabilmente già cotto, per lanciare l’egemonia di un imprenditore televisivo, che era stato il più grande finanziatore del più importante suo accusato. Ed è oggi l’unico paese al mondo in cui il principale oppositore del premier è sua moglie, che anzichè lamentarsi direttamente con lui procede alla sua lapidazione sui giornali, mentre con sincerità una dicciottenne dichiara sui media che nel suo futuro c’è una carriera da attrice, da ballerina o da… parlamentare. Cosa c’entriamo noi con l’Europa?
Secondo me, caro onorevole, l’Italia non è mai stata europea perché la sua democrazia – pre e post-fascista – non è mai stata decidente. Fatte salve, naturalmente, importanti ma quasi sempre brevissime stagioni che rispondono ai nomi di De Gasperi, Fanfani, il Craxi dell’abolizione (per fortuna) della “scala mobile” e (purtroppo) del nucleare italiano, i Ciampi e gli Amato del risanamento, il Prodi dell’euro e delle leggi Bassanini, il Berlusconi della legge Biagi e del problema rifiuti…
Un’Italia allergica alla leadership e che, già prima del fascismo, gridava alla “dittatura parlamentare” se un presidente del Consiglio rimaneva in carica per più di due anni consecutivi…
In Francia, il “machiavvelliano” Mitterand saliva nel 1981 all’Eliseo con un programma “sovietizzante”. Accortosi di aver imboccato la via della bancarotta, in meno di un anno virerà a tutta dritta ed avvierà il processo di estinzione del Pc francese e di espansione egemonica sull’intera sinistra del Ps (poi ci penseranno Jospin e “gli elefanti” ad avviare all’estinzione anche il Ps, ma questa è un’altra storia…)
Da noi, invece, se va bene s’inizia a metter mano ad una riforma dopo cinque anni dall’annuncio. Appena in tempo per permettere alla ex opposizione divenuta maggioranza di bloccarla.
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