Si punta all’accoppiata Grisendi-Vezzani, ma la Prampolini nicchia
Domani si riunisce il Consiglio generale della Fondazione Manodori per eleggere presidente e vice presidente. Il candidato ufficiale di Sonia Masini, e cioè Leonida Grisendi, è in pole position per la presidenza. Ma per avere i sette voti necessari deve accettare la vice presidenza di Vezzani, e il binomio otterrebbe, oltre al voto di Bocedi, l’altro rappresentante della Provincia, anche quelli dei due rappresentanti del Comune più quello di Vezzosi e Prampolini. Resta però il punto interrogativo della Prampolini, visto che la presidente dell’Api che l’ha designata, e cioè Cristina Carbognani, ancora non ha sciolto la sua riserva. E se la Prampolini dovesse dire no, allora salterebbe ancora tutto. Col probabile ulteriore rinvio o con la nomina di Borghi alla presidenza e magari della stessa Prampolini alla vice presidenza. In questo caso questa nuova accoppiata potrebbe avere i numeri, e cioè sette, ammesso che anche il rappresentante del vescovo e quello del volantariato votino a favore. Cioè tanti quanti l’accoppiata precedente. E sette bastano per eleggere il presidente e per rinviare la nomina del vice a dopo la surroga del presidente eletto. L’accoppiata Fantuzzi-Delrio sta meditando sul che fare: contribuire a un compromesso con la Masini che pretende Grisendi, sacrificando però Cigarini alla vice, o lasciar fare agli altri, magari addossando alla stessa Masini la responsabilità del mancato accordo tra enti locali e Camera di Commercio?
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