I tre dell’Osservatorio al Giglio: “Stadio modello, progetto perfetto”
Avrei voluto vederle quelle facce, visto che ero a Roma quest’oggi. Avrei voluto vederle, quando i tre dell’Osservatorio invitati a Reggio a dissolvere i dubbi di qualche autorevole membro della Commissione di vigilanza reggiana, hanno affermato che il progetto di Glauco Zambelli, per riaprire i distinti del Giglio, è perfetto, che il Giglio è l’unico stadio effettivamente a norma e che neanche l’Olimpico lo è. Che musi appartemente soddisfatti. Dico “apparentemente” perchè, caso strano in Italia, il nostro stadio è da tutti considerato quello più norma (oltre tutto polifunzionale come quelli che ancora devono essere costruiti sulla base della legge recentemente appprovata al Senato) e il ministro Maroni l’ha recentemente citato su La Gazzetta dello sport come lo stadio ideale, mentre a Reggio il nostro impianto viene tenuto separato, con un muro che è crollato anche a Berlino, ma lì ancora no, tra la parte commerciale e quella sportiva. E se il Comune sottopone un progetto con tanto di tornelli e prefiltraggi, qualcuno arriccia il naso. E’ proprio il caso di dire: “Nemo propheta in patria”. Che tradotto in italiano significa: ma per sapere che siamo i migliori avevamo proprio bisogno di sentircelo dire dai tre venuti da Roma?
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