In Inghilterra giocano a calcio e noi mangiamo panettoni
Questa sosta natalizia del calcio italiano l’ho sempre ritenuta un non senso. In tutta Eurpoa, e soprattutto in Inghilterra, le vacanze impongono più e non meno spettacoli. Solo in Italia si ferma per tre settimane lo sport più popolare. Il calcio è obbligato a mangiare panettoni. Non si fermano affatto gli altri spettacoli: il teatro, il cinema, la musica. Diritti di stare coi propri cari non ne hanno gli attori e i musicisti? E che dire dei pallavolisti che giocano anche domani? I calciatori sono quelli che guadagnano di più. E dovrebbero avere dunque anche maggiori doveri. Invece paradossalmente ne hanno di meno. Vacanze a giugno e in parte a luglio, vacanze per Natale e Capodanno. A Pasqua non si può giocare e si anticipa al sabato. Poi, adesso, qualcuno si pone anche il problema se di notte i nostri eroi possano calciare un pallone quando fa troppo freddo o due seggiolini di tribuna sono ghiaccciati. C’entra la Chiesa cattolica in tutto questo? Può anche essere. Ma almeno la Federazione e le Leghe siano laiche. Non devono neppure sottostare a un Concordato. Resta il fatto che quest’oggi ci godremo su Skay il calcio inglese e le sfide di Mancini e di Ancelotti. Ma non sono italiani anche loro? E perchè anche loro non devono essere obbligati a mangiare panettoni?
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