Di Pietro: “Se c’è Schifani abbasso il tricolore”. Adesso il problema è tutto politico
Parla Di Pietro. Come Zharatustra? No, alla Di Pietro. E dice cose non nuove, ma ugualmente preoccupanti. Per il leader dell’Italia dei valori è giusto disertare la manifestazione sul tricolore, per far dispetto a Schifani, presidente del Senato. Dice Di Pietro, che ha firmato una nota assieme alla coordinatrice regionale dell’Idv Silvana Mura: “La scelta dell’IdV reggiano e in particolare quella della vice sindaco Liana Barbati non deve destare alcuno stupore. La rappresentanza istituzionale non può che lasciare spazio a quella politica quando di mezzo c’è la difesa e la tutela dei principi fondanti la nostra Repubblica: in primo luogo la Costituzione. Ben venga dunque il Presidente Schifani ma non si chieda a noi dell’Italia dei Valori di condividere le celebrazioni per il Tricolore con chi, forse nel rispetto della propria carica istituzionale, ha voluto inneggiare alla sacralità e all’importanza della Carta Costituzionale soltanto di recente, dopo aver tentato di garantire un adeguato scudo penale al proprio capo, prima nel 2004 e poi, nonostante rappresentasse già la seconda carica dello Stato, nel 2008″. Senza parole. Adesso il problema si traferisce nella sede del Pd (il segretario Fantuzzi ha già detto che la mancata partecipazione della Barbati al 7 gennaio porrebbe un problema politico serio, tradotto “il ritiro delle delega”) e in quella del Palazzo comunale (Delrio dovrà risolvere il problema e non potrà far finta che non esiste).
Cosa vuole, Del Bue… Di Pietro, è evidente, pensa solo a come meglio agitare i suoi (agitatissimi) elettori, facendo passare per i mass media l’idea che, così facendo, solo lui fa opposizione.
Di certo, se mai esiste qualche elettore del PdL mezzo deluso, con Di Pietro dall’altra parte continuerà, mi creda, a votare per il PdL. Anche alle regionali. Anche nella pur rossa Emilia, dove in un certo senso “conviene” stare a sinistra…
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