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Un Razzo nella notte reggiana, un oro nella neve di Vancouver

1 Marzo 2010 1.019 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Un razzo nella neve di Vancouver. Un razzo nella notte reggiana. E un urlo liberatore dopo la seconda manche, dopo i zig e zag che fendevano le bandierine, dopo l’ultimo ripiegamento prima del traguardo. Un urlo che vale la vittoria, il trionfo, la medaglia d’oro. Come Stefano Baldini ad Atene nelle Olimpiadi più storiche e nella discipilina più vecchia, così a Valcouver nello stile dello scii più prestigioso, i reggiani vincono in grande. E non scherzano. Razzoli come Tomba, che piange per lui e quelle lacrime raccolgono il trionfo di Calgary del 1988 proiettato anche al Festival di Sanremo, vinto da Massimo Ranieri, e lo regalano al nostro Razzoli, che parla reggiano e non tirolese e non si chiama Brukner o Kraufer o Stigler, ma dice “L’ho combinata grossa”, col papà vicino che non dormiva da un mese. A Villaminozzo è festa e festa dev’essere anche a Reggio. La propongo a Gennari, assessore allo sport della provincia. Facciamo insieme una grande festa per questo nostro figlio d’oro, che ha portato il nome dell’Italia e di Reggiio Emilia nel primo gradino olimpico. Se lo merita perchè lui “l’ha proprio combinata grossa”.

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