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Ciao Ivano, che voglia di vivere la tua…

11 Settembre 2010 1.310 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ivano Davoli se n’è andato da vivo. Con quella sua indomabile voglia di fare. Era stato a lungo giornalista nella capitale, ai tempi della “Dolce vita” e, come si sa, il personaggio di Mastroianni era stato ispirato proprio a lui, che prima di essere assunto a “Paese sera”, aveva dovuto dormire in stazione e mangiare panini. Nell’immediato dopoguerra aveva collaborato, col professor Masini e anche con Achille Maramotti, alle pagine reggiane del “Progresso d’Italia” e un suo servizio sul delitto di Villa Seta aveva fatto clamore, con tanto di inchieste e col vecchio Rigoletto che strillava anche al funerale della vittima. Aveva sposato Miranda Martino con un nozze holliwoodiano a Rivalta, poi Anna Maria Pietrangeli. Uomo di mondo, di fasti e di passioni forti. Anche quando ti parlava di “Teletricolore” e de “L’Informazione” lo faceva come se parlasse del New York Time. Nessuno però ricorda due episodi. Il primo riguarda la sua partecipazione alla partita di Roma tra Reggiana e Fedit Roma il 15 marzo 1958, quando i granata fecero un sol boccone del campionato e  approdarono in B. La Reggiana era appena stata ricevuta dal papa (che si spense poco dopo, ma senza colpe da parte dei granata), ma la vera notizia era la presenza di Ivano Davoli allo stadio, assieme a quella di un ministro e di un grande uomo dello spettacolo. E dico poco. Poi il tentativo di comprare la Reggiana da Vandelli nel 1986. M’incontrò con una valigia, dicendomi “lì ci sono i soldi”. Forse c’erano solo le sue camice. Ma la Reggiana l’avrebbe comprata davvero. Da tifoso qual’era. Col suo sorriso aperto e generoso. E la voglia di vivere che s’è spenta giovedì dopo che la morte deve aver fatto fatica ad avere il sopravvento.

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