L’assessore in tre pezzi (Il Giornale di Reggio 7 novembre)
Campani primo tifoso e don Gianni con lui
Meraviglioso. Come il calcio ti trasforma l’uomo. Claudio Campani, ottimo concessionario di Peugeot, Citroen, Mercedes e Nissan, nonchè singificativo imprenditore immobiliare, credo non abbia mai visto una partita di calcio. Eppure ha voluto essere parte della nuova proprietà granata anche perchè, lo ricorda lui stesso, era stato uno di coloro che la Reggiana già l’avevano salavata una volta, nel 2005. Perchè non farlo una seconda? E’ stata una specie di rivincita la sua. Allora il suo gruppo di soci fondatori venne praticamente esautorato ed emarginato dalla nuova proprietà di Iniziativa tricolore (Coop più privati). Campani ha atteso e adesso ha fatto maramao a chi si è defilato lasciando la Reggiana proprio a lui, a cui era stato chiesto di defilarsi. E ora Claudio è in prima fila allo stadio, sogna la serie B e va anche in trasferta. La notizia è che, non solo a Reggio, ma anche in trasferta, è al suo fianco don Gianni, simpatica e importante pedina della Chiesa reggiana. Per benedire le vittorie?
Ad Alessandria non avevamo mai vinto
Alessandria mi induce a cinque ricordi. Il primo si riferisce alla sconfitta per 2 a 1 del 1961, quando la Reggiana perse l’autobus della serie A, dopo aver sbagliato un rigore con Sardei e dopo aver subito un gollonzo con il grigio e futuro granata Fanello a pochi secondi dal termine. I tifosi cominciarono a dire che “In A àg vòlen mia andèr”. Il secondo attiene a una partita del campionato 1966-67, con la Reggiana che aveva cominciato molto male il campionato di B (era quella di Crippa, Mazzanti, Pienti) e ad Alessandria incominciò la rimonta con un largo pareggio per 1 a 1. C’ero anch’io con Massimo Manzotti e suo padre e alla fine ci dovemmo anccontentare. Il terzo riguarda una gara del 1970-71 con i nostri Boranga, Spagnolo e Zanon che riuscirono a impattare un match al 90′ grazie a un gol di Spagnolo. Alla fine mi corsero dietro perchè avevo esultato tropo. I grigi erano primi in classifica. Alla termine del torneo prevalemmo sbarcando in B. Il quarto concerne lo spareggio di San Siro del 1975 con i granata vincenti per 2 a 1, grazie ai gol di Francesconi e Passalacqua e con la serie B nel cassetto. Il quinto si riferisce a una gara disgraziata del 1978-79, incominciata nella neve e finita 4 a 1 per loro. Qualche spalata di neve dovemmo darla anche noi. La Reggiana non aveva mai perso e quella sconfitta ci pesò parecchio, vero Pigozzi? Sciupammo la serie B perdendo malamente a Trieste e Trento. Adesso la prima vittoria della storia. Complimenti a Mangone, a Guidetti, a Barilli e soci.
Cosa voglio di più? Voglio Lanna…
Lo cantava Battisti e si riferiva però ad una fantomatica e immaginifica Anna. Certo che la nuova proprietà se lo sarà chiesto. Cosa posso volere di più? E forse, venendogli in mente la vecchia canzone, si sarà risposto: “Voglio Lanna”. Che era da tempo in aspettativa. E’ arrivato e ad Alessandria ha dimostrato di essere davvero un uomo di altra categoria. Come tocco di palla, come senso di posizione, come capacità di smarcarsi, come cross e come tic e tuc sempre pronto. Adesso che c’è Lanna non c’è più limite alla provvidenza e soprattutto non si può volere nulla di più…
Leave your response!