Berlusconi, Ruby, la magistratura e l’opposizione
Non so se esista il reato. Una minorenne pagata per le feste ad Arcore? Può anche darsi. E per di più per concedersi anche a Fede e a Mora (a Mora no, perchè preferiva Fabrizio Corona). Veronica l’aveva scritto. “Lui non sta bene e gli amici lo devono aiutare” e aveva scritto anche a proposito di Noemi: “Con una minorenne è troppo”. Probabilmente sapeva quel che diceva anche se una moglie gelosa può dire cose non vere. La magistratura milanese adesso interviene a gamba tesa e il giorno dopo la mezza sconfitta sul legittimo impedimento arriva l’inchiesta formalizzata ipotizzando due reati berlusconiani: lo sfruttamento della prostituzione e la concussione. Quest’ultima non la capisco proprio e sarebbe difficile da motivare se il concussore fosse proprio Berlusconi. Ma al di là di tutto occorre sempre ricordare il lungo silenzio sulla vita privata dei vari leader politici della democrazia italiana. Rumor e Colombo erano omosessuali e quest’ultimo pare avesse confidenza anche con ragazzi piuttosto giovani. Leone aveva una moglie di notevole prestanza che dicevano si concedesse spesso ai corazzieri del Quirinale, mentre Gronchi aveva un’amante che dicono andasse a prelevare quasi sempre coi mezzi dello Stato. Craxi di amanti ne ha avute parecchie e una di queste, certa Ania Pieroni, divenne anche direttrice di una televisione romana che dicevano fosse del partito. Del rapporto tra Togliatti e Nilde Iotti, anche quando il migliore era sposato con la Montagnana, si sapeva tutto e anche che esso fu oggetto di numerose scomuniche della periferia (allora Coppi e la dama bianca vennero inquisiti). Dicono che un dirigente reggiano sia andato personalmente da Togliatti per manifestargli la contrarietà dei compagni di base. Su Mussolini e la sua vita privata è stato fatto un film drammatico e su Clinton e Mitterand basta e avanza quel che si scritto recentemente. Mai in nessun caso su nessuno di loro è stato aperto un fascicolo e mai l’opposizione ha tentato di approfittarne. Resta la vecchia massima cristiana: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Certo qui si tratterbbe di una minorenne. E questa è l’unica differenza. Ma attenzione. Secondo la legge, il reato esisterebbe solo per una ragazza al di sotto dei 16 anni, qualora fosse consenziente. E dimostrare che Ruby fosse vittima è piuttosto difficile. Che abbia avuto dei soldi può anche essere. Ma sarà facile poi dimostrare che li ha avuti per partecipare a feste e non per concedersi a qualcuno. Finirà tutto in una bolla di sapone. Attenzione, compagni e amici del centro sinistra, a non scivolarci sopra.
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