A Bibbiano, con Intini, riabilitata la Prima repubblica
Presentato il bel libro di Ugo Intini a Bibbiano “Un bambino e la storia”. Sia l’intervento di Intini, sia quelli di Pierluigi Castagnetti, Mauro Del Bue ed Emerenzio Barbieri (coordinati dal giornalista Palo Pessina) hanno evidenziato la piena riabilitazione della Prima Repubblica e in particolare dei due partiti, Dc e Psi, che costituivano, dagli anni sessanta, il nerbo del governo dell’Italia. Per certi aspetti incredibile fina a pochi anni fa, tuti i presenti, compreso il sindaco di Bibbiano, hanno avuto parole di rimpianto per la vecchia politica e di sdegno per quella di oggi. Anche il paragone tra il nazismo e il comunismo di stampo sovietico non ha suscitato (ed eravamo a Bibbiano di fronte a un centinaio di cittadini) particolari obiezioni (era stato citato il patto di non aggressione del 1939 Ribbentrop-Molotov). Nè particolare scalpore hanno susciatto i citati danni seguiti alla discesa in campo della magistratura a seguito dell’indagine di Mani Pulite che, come ha osservato Intini, ha diviso gli italiani. Del Bue ha voluto ricordare Intini anche come amico personale incontrato per la prima volta agli inizi degli anni settanta, perchè faceva parte di quel gruppo di giovani socialisti autonomisti che aveva sede a Milano (tra gli altri Claudio Martelli, Ugo Finetti, Gianluigi Da Rold, lo stesso Carlo Tognoli). Erano socialisti allevati dalla chioccia Bettino Craxi. “Essere riformisti, socialisti anticomunisti, allora non era facile”, ha ricordato Del Bue. “Anzi, per la mia generazione, a stragrande maggioranza rivoluzionaria ed estremista, la qualificazione di riformista era davvero un bell’insulto. Adesso sono tutti riformisti. E ben vengano. Però, forse, l’avere anticipato una tendenza, qualche merito lo deve avere. Rispondendo a Castagnetti che aveva osservato che il Pdl sta in piedi grazie ai socialisti, Del Bue ha rilevato che, mentre nel centro destra gli ex socialisti diventano ministri e governatori di regioni, nel centro sinistra (l’allusione a lui stesso non è casuale)) fanno faticia a fare gli assessori. Tuttavia Del Bue ha ricordato che pur non pentendosi di avere fatto parte del Nuovo Psi che era collocato nella Casa delle libertà. egli ha sempre considerato quell’alleanza transitoria e difensiva. Perchè un partito socialista, a suo giudizio, può anche stare da quella parte per difendersi dal dipietrismo e dal giustizialismo, ma non ci può stare stabilmente.
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