Pd reggiano contro le nomine alla Manodori
Roberto Ferrari, segretario del Pd reggiano, ha preso carta e penna e ha scritto parole di fuoco contro le nomine decise dal sindaco e dal presidente della Fondazione Manodori Borghi nel nuovo consiglio di amministrazione della fondazione. Fuori due personaggi esperti e di grande valore quali Umberto Guiducci, per impossibilità di rinomina dovuta al mandato e mezzo già consumato (ma esistevano opinioni al riguardo non convergenti), e l’on. Danilo Morini, non si sa perchè, sono entrati Ildo Cigarini, presidente di Borea e già presidente di Lagacoop, del Pd, sponsorizzato da Delrio, e Massimo Mussini, cattolico del fronte spaggiariano e dunque vicino al presidente Borghi. A sua volta Cigarini, che dovrà dimettersi dal consiglio generale, sarà surrogato da un altro cattolico vicino a Delrio, o così pare. La presa di posizione di Ferrari segue quella del presidente della provincia Sonia Masini che si è schierata contro le decisioni assunte dall’asse Delrio-Borghi. Tanto che i suoi due rappresentanti non hanno votato a favore delle due nomine. C’è chi vede in questa querelle l’inizio di un braccio di ferro sui futuri assetti della città. Resta un domanda. Se non sono i partiti e nemmeno le istituzioni (visto che non vi è stato un preventivo accordo tra Comune-Provincia) quali sono le cornici all’interno delle quali vengono decise le nomine?
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