Che fine farà l’archivio Camellini?
Bruno era personaggio insostituibile. Aveva dedicato l’ultima parte della sua vita a rintracciare foto di Reggio e di reggiani, di calciatori, di sportivi, di famiglie, di personaggi storici, e ne aveva catalogate decine di migliaia con una pazienza certosina. Aveva anche aperto un ufficio-negozio di fianco a casa sua (ove ancora è situato l’affresco di Antonio Fontanesi). E poi gelosamnte depositate in banca, diceva lui. Era aiutato nell’impresa da due donne premurose e gelose di lui e di tutto il suo materiale. Con me Camellini aveva collaborato alla storia della Reggiana, che senza il suo archivio sarebbe stato quasi impossbile. Catalogava di tutto, perchè aveva in mente di pubblicare mastodontiche storie dello sport o delle famiglie reggiane, o d’altro ancora, che mai però riuscì pubblicare. Adesso che Bruno non c’è più (recentemente aveva anche perso la moglie) e poichè non ha mai avuto figli, l’interrogativo sorge spontaneo. Che fine farà questo prezioso archivio, certo comp0sto anche di foto di proprietà di famiglie reggiane e di altre fotocopiate, ma che risulta tuttavia un singolare e inimitabile ritratto della storia della notsra città e della nostra provincia? Credo che la biblioteca comunale e l’amministrazione comunale e provinciale nel suo complesso dovrebbero occuparsi della cosa. Reggio non può perdere questa occasione.
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