A Reggio un teatro dietro baracche e barbablù
Ci vuole rispetto per il teatro Municipale, per la sua storia. Non è possibile che il monumento del Costa, inaugurato nel 1857 alla presenza di Verdi, sia spesso oscurato da barriere più o meno transitorie. D’estate da una sequela di alberelli trapiantati che ne impediscono la completa visuale da via Crispi, speriamo presto “via Tagliavini”. E adesso, d’inverno, addirittura da una baracchetta di legno che sembra quella per la vendita delle castagne e che si intitola “la casa della solidarietà”, e in più dal trenino che staziona di fianco. Come se non bastasse è stato sistemato proprio dinnanzi al teatro la statua dell’arcimboldo, che non si comprende cosa c’entri con Reggio e che assomiglia vagamente a Barbablù. Tutto questo io lo trovo insopportabile. Sono anch’io assessore, ma non voglio responsabilità di scelte che mi auguro solo affidate al caso. Abbiamo anche avuto modo di parlare di fontana e la mia opinione era, anche in questo caso, di evitare di trasformarla in una sorta di piscina per bambini. I pareri erano diversi. Il mio era e resta semplice. Il teatro è un luogo da rispettare. come la solidarietà e l’amore per i bambini. La cultura non è un peso, non è una dimensione da occupare, né può diventare luogo da sopraffare, da avvilire, da profanare. Chiaro?
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