Bobo poco Amato?
Ci sentiamo spesso ricordare come il tempo sia galantuomo. È vero. Molti giudizi sono stati spazzati via. Pensiamo a quello su Craxi e sui socialisti. Alla luce di tutto quel che è avvenuto in questa disgraziata seconda Repubblica, dal suo fallimento politico, al peggioramento della condizione di vita degli italiani, alla corruzione individuale diffusa, è evidente che le litanie del passato restino solo un tenue, anche se doloroso ricordo. Eppure anche il recente episodio della mancata nomina di Bobo Craxi al governo fa capire che alcuni pregiudizi sono duri a morire. Questo riguarda anche le diverse scandidature di Giuliano Amato. Prima presidente della Repubblica in pectore e poi presidente del Consiglio sicuro e infine ministro dell’economia del governo Letta preferito. E per tre volte rimesso candidamente in soffitta. Si tratta di post giudizi che restano impermeabili a tutti i mutamenti. E che riguardano i socialisti. Colpevoli non dei loro errori, che ci sono stati, mai delle loro ragioni, che si continua a disconoscere. Pazienza. Lo sappiamo. Essere stati collaboratori di Craxi è un torto grave, chiamarsi Craxi lo è ancora di più. Il problema non è cambiare i giudizi e nemmeno i pregiudizi, ma anche i post giudizi. Che sono ancora più che mai fallaci. Bisogna combattere ancora.
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