Ergastolo per Berlusconi?
Siamo anche noi dell’idea che Berlusconi vada battuto sul piano politico e non giudiziario. E generalmente ci asteniamo dal commentare sentenze di primo e secondo grado e ancor più richieste di un piemme durante un processo. Infine, consideriamo Ilda Boccassini un magistrato coraggioso, amica e collaboratrice di Falcone e solitaria accusatrice di quei settori di Magistratura democratica che contestarono acidamente da vivo il magistrato siciliano e lo isolarono quando quest’ultimo scelse di collaborare col ministro Martelli, per poi santificarlo da morto. Eppure non può non risaltare il peso enorme che le eventuali condanne dei due processi Madiaset e Ruby comporterebbero per l’imputato qualora la Cassazione confermasse la condanna in Appello sul primo reato e qualora i giudici delle tre istanze accogliessero le richieste del piemme nel secondo processo. Si arriverebbe a una condanna enorme per Berlusconi di circa dieci anni di galera. Cioè una sorta di ergastolo, perché l’imputato, al di là delle sue altrettante esagerate aspettative di vita, ha già 77 anni. Oltre, naturalmente, all’interdizione perpetua dei pubblici uffici. Si potrebbe aggiungere che Craxi, sommando le sue condanne con le richieste di condanne, sarebbe arrivato a ben di più. Non c’è limite al peggio. Ma, ci chiediamo umilmente noi, che di Berlusconi siamo avversari politici, non si sta esagerando in un paese ove uccidere viene considerato un reato minore? L’impressione è oltretutto che, così facendo, si rafforzi l’orgoglio berlusconiano e anche il suo consenso che mai come ora si rivela superiore a quello del centro-sinistra. Magari con la soddisfazione di Travaglio. Suo inconsapevole alleato. Il superamento del limite provoca spesso un deragliamento di segno opposto.
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