Il patema grillino
Quando, raramente, arriva di persona il co-guru, l’altro è l’invisibile Casaleggio, tutti tremano. Grillo si fa vedere a Roma per cacciare qualche reprobo che rilascia interviste o per tagliare soldi. Senza discutere e naturalmente senza streaming. Questo lo si riserva solo agli altri. Le riunioni loro son fatti loro. E sui soldi loro decide lui. Non so se qualcuno dei parlamentari ha potuto osare di obiettare che di soldi e di ville Grillo ne ha e che le risorse da lui accumulate sono state rese possibili anche dall’infamante tivù di stato. Dunque dai soldi dei cittadini. Ma lasciamo perdere. Quel che non può non destare stupore è che da giorni questi qui si azzannino sui duemila euro e sul costo del caffè alla bouvette mentre la gente si ammazza perché non ha lavoro. Stupisce anche, in pochi l’hanno notato, che un esponente di Sel, l’on. Sergio Boccadutri, abbia chiesto all’ufficio di presidenza della Camera di vietare l’utilizzo di risorse dei gruppi per acquistare servizi dalle società controllate direttamente o indirettamente da esponenti politici di quella stessa parte. L’obiettivo dichiarato è Casaleggio. Non sappiamo come siano regolati i rapporti tra il gruppo parlamentare, il partito e la sua società informatica. Figurarsi se proprio noi ci mettiamo a far processi preventivi. Ma così, per curiosità, se anziché occuparsi della morale altrui una volta tanto ci dessero risposta sulla loro, non sarebbe male. Questo personaggio invisibile che sembra “la befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte”, potrebbe per favore mostrarsi dal vivo e per quel che è? O preferisce restare, come co-guru, nascosto tra i suoi fluenti capelli?
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