La mossa del cavallo del cavaliere
Se Berlusconi si dimette, accetta il carcere o i servizi sociali, e continua a sostenere il governo Letta che succede nel Pd? Questa è la vera questione. Non credo che le persone politicamente intelligenti vicine al Cavaliere, penso a Giuliano Ferrara soprattutto, ma anche a Gianni Letta, possano accettare che prevalgano i falchi alla Saltanchè (non è un refuso). Sarebbe un suicidio. Perché a quel punto potrebbero verificarsi solo due cose, entrambe negative per il centro-destra. La prima, la più probabile, è che si formi un nuovo governo con l’appoggio di senatori pidiellini che non vogliono le elezioni. Anche perché Napolitano di mandare il Paese a votare ancora col Porcellum non ci pensa proprio. La seconda, invece, è che un nuovo governo non riesca a nascere e che Napolitano sia costretto a fare quel che non vuole. A quel punto il Pd con Renzi vincerebbe le elezioni contro nessuno. A chi conviene? Credo invece che il vero problema del Pd, provocato dalla vera mossa del cavallo del cavaliere, sarebbe un Letta appoggiato anche dal carcere. Il Pd a quel punto sarebbe in grave difficoltà. Lo sarebbero i renziani, che rischierebbero di vedere progressivamente logorato il loro leader, lo sarebbero gli anti renziani, che sono generalmente più anti berlusconiani del sindaco di Firenze. Penso che il Pd faccia il tifo per la Saltanchè, più che non per Letta, Gianni ed Enrico…
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