I diversamente berlusconiani
I cinque sono sull’orlo di una scissione. I cinque non scherzano. Non se la vogliono sentir raccontare. Men che meno da quel Sallusti, direttore del berlusconiano Giornale e che nel 1994 era dipendente di quell’organo “dal quale partì l’informazione sull’avviso di garanzia a Berlusconi”. Volano piatti e bicchieri. Sallusti paragona i cinque a Fini, e loro avvisano che lui non troverà case a Montecarlo. Lui vuole la crocifissione dei dissidenti? E loro parlano di un nuovo metodo Boffo. Quando si arriva a un tal linguaggio difficile pensare che tutto possa tornare come prima. Tanto più che almeno due dei cinque, e cioè la Lorenzin e Quagliariello hanno pubblicamente annunciato che non aderiranno a Forza Italia. Dunque se non è scissione che altro è? Resta da vedere come voteranno costoro in sede di fiducia al governo. I diversamente berlusconiani non potranno che diventare dissidenti e basta. Quanti sono? Forse quel che basta per salvare il governo. A meno che Berlusconi non ci ripensi ancora. A quel punto sarebbe interessante leggere l’articolo di Sallusti e le dichiarazioni della sua Saltanchè…
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