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Palasport: Menetti vive sulla luna?

9 Novembre 2013 1.038 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ma si dai, diciamo che da un anno e mezzo il coach della Pallacanestro Reggiana non legge i giornali e vive sulla luna. Parla di un palasport a Corte Tegge, di plastici che ha visto solo lui, di elettori che non devono votare per la maggioranza e non del progetto di riqualificazione del Pala di via Guasco, che la Pallacanestro Reggiana si è impegnata a presentare. Max è un ottimo allenatore e un caro amico, ma non ho capito se non sappia la verità o se qualcuno gli abbia suggerito una strada sbagliata. Le cose sono chiarissime e semplicissime. Da un anno e mezzo la Pallacanestro Reggiana si è impegnata a presentare in Comune un progetto urbanistico ed economico per l’ampliamento del pala di via Guasco, con annessi la sede dell’ex Omni e la sistemazione dell’intera zona. Si sono svolti alcuni incontri tra Pallacanestro e Comune anche alla mia presenza e le richieste formulateci sono state relative alla cessione della sede dell’ex Omni alla Pallacanestro Reggiana, alla concessione ventennale in gestione alla Pallacanestro Reggiana del Palasport, più un contributo in denaro di un milione, un milione e mezzo da parte del Comune. A tutte e tre le richieste il Comune ha dichiarato completa disponibilità. Dall’ultimo incontro sono trascorsi diversi mesi. E sono ancora in attesa. Capisco che l’onere maggiore è richiesto alla società del patron Landi (ho letto anche le opinioni non proprio convergenti del presidente Paterlini) e comprendo anche che i tempi di riflessione e di approfondimento non siano brevi. Si tratta di un’operazione alla quale Landi ha dichiarato disponibilità a partecipare con un investimento non trascurabile e di questo gli abbiamo dato atto con pubbliche esternazioni di riconoscenza. Sono rimasto in attesa fiduciosa, anche se in contatto quanto meno settimanale con l’architetto Oliva, che mi ha consegnato il progetto del pala che conservo nella mia scrivania, e con Paolo Lusenti, che per la Tecton, una della aziende coinvolte nel progetto, ha seguito la vicenda. Si può pensare bene e si può pensare male. Pensando bene si arriva a ritenere che quella di Menetti sia stata solo una boutade senza intenzioni particolari. Pensando male si può ritenere che sia invece un modo per gettare tutto all’aria. Io posso anche  comprendere che ci possano essere dei ripensamenti. Che oggi si sia cambiata idea. Basta comunicarcelo e per parte nostra non si alzerebbe alcuna polemica. Quello che è inaccettabile, e lo dico da tifoso di basket che da anni acquista due abbonamenti di tribuna pur avendo diritto come assessore allo sport di entrare gratuitamente in una struttura del Comune, è di riversare sul Comune e su di me la responsabilità di un cambio di rotta. Questo sarebbe oltretutto offensivo della verità. Non dubiti nessuno che io non sappia condurre una sana campagna di informazione e di meticolosa ricostruzione della vicenda. Mi ritengo un professionista.

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