Caro Graziano, quant’è dura governare
Conosco bene, sono stato per oltre quattro anni con lui in Giunta, il ministro Graziano Delrio. Brava persona, mite e decisa, uomo che ama il rischio. Si candidò alla Regione nel 2000 e riuscì a farcela nonostante il suo partito di allora, il Partito popolare, avesse candidato un altro. Nel 2004 riuscì a spuntarla addirittura come sindaco di Reggio, dopo estenuanti trattative e palesi veti post comunisti. Era il primo che proveniva da un’altra storia, dopo cinquant’anni di sindaci Pci o ex Pci. Si candidò poi come presidente dell’Anci, mentre il segretario del suo partito aveva candidato il sindaco di Bari. E passò con l’appoggio di Renzi a cui non pareva vero di sconfiggere Bersani. Oggi è ministro degli Affari regionali e dello Sport, carica quest’ultima ereditata dalla Idem dopo le sue dimissioni. E deve farsi carico di molte decisioni e soprattuto di molti dinieghi. L’ultimo è quello relativo alla cosiddetta mini Imu, un mancato rimborso sulle prime case nei comuni che hanno portato l’aliquota oltre il 4 per mille. Rimandando magari poi al 2014 un ulteriore e più generalizzato aggravio. L’Anci è sul piede di guerra e anche i sindaci e lo sarebbe stato anche Delrio se fosse ancora sindaco. Adesso, come ministro, deve stare dall’altra parte e suggerisce soluzioni possibili. Afferma che la supertassazione sui giochi d’azzardo arriverà, ma non è possibile per l’oggi. Sostiene che la soluzione per la tassa sugli immobili, o Tasi, ci sarà e sarà più organica e giusta, ma non ora. Parla di possibilità, di compatibilità, di pianificazione. Oggi si è davvero capovolta la vecchia massima di Andreotti. Il potere non logora chi non ce l’ha, ma chi ce l’ha. Così è in Italia e in Europa. Facile è infatti protestare, difficile è rispondere alle proteste. Sopratutto in tempi di vacche magre. Forconi e grillini, beati voi che potete solo gridare la vostra rabbia. Spero per voi, ma non solo per voi, per la verità, che non siate mai costretti a governare… Avete visto che fine ha fatto la Lega? E se Renzi sarà chiamato, com’è probabile, a guidare l’Italia, spero per lui che cambi il clima. Non bastano velocità di parole e di azione, e neanche inni alla gioventù scapigliata che pretende riscatto. Non bastano. Capitò anche alla Firenze dei Medici. Il Magnifico, che in poesia esaltava la giovinezza e governò la sua città da quando avevo solo vent’anni, dovette poi subire diverse congiure e tentativi di eliminazione. In una di queste gli morì il fratello Giuliano (non Graziano…). Sorte ingrata, oggi come ieri, per chi non si sottrae a salire in alto….
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