Un mandato non affidato non può essere ritirato
Non so chi abbia inventato questa storia di un sindaco che affida a un suo amico la proprietà di una società che non é sua. E di un candidato sindaco che si dovrebbe impegnare a ritirare il presunto ma impossibile affidamento. É una situazione surreale. Di vero c’è solo una cosa. E cioè che Delrio e il sottoscritto si trovarono, nel 2010, di fronte al serio pericolo del secondo fallimento della Reggiana, visto che la cooperazione non intendeva proseguire e che gli imprenditori reggiani l’avevano già abbandonata. E che l’unico che si disse pronto a rilevarla era Barilli, amico del sindaco e nipote del primo portiere granata Agazzani. Per facilitarne l’acquisto si intervenne presso i cooperatori affinché potessero valutare positivamente le condizioni di Barilli, nel rispetto delle loro legittime esigenze, ma interpretando la loro volontà di disfarsi della Reggiana. Il resto Barilli lo ha fatto da sé. E nessuno può sfiduciarlo se non possiede la proprietà della Reggiana. Così come anche in assenza di ritiro del cosiddetto, ma inesistente, precedente mandato, non esiste alcun vincolo che lo possa impedire. Personalmente mi auguro solo di non rivivere il triennio di delusioni sportive recenti, e che si possa presto voltare pagina inaugurando un triennio di soddisfazioni e di promozioni. Per questo percorso sono pronto, innanzitutto da tifoso granata, a dare io un mandato agli attuali o futuri proprietari. Un mandato morale e sportivo a nome della Reggio granata.
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