Al Santone Sidoli una rettifica
Carissimo Gianni, sono costretto a rettificare una tua affermazione sul palasport. Sai con quanta amicizia io segua le tue incursioni giornalistiche e anche le tue puntate televisive sulla musica lirica, nostra comune passione. Ma incorri in errore quando affermi che il basket a Reggio non sarebbe trattato come gli altri sport. Io dico che è trattato anche meglio e se lo merita dati i suoi fantastici risultati sportivi. Riassumo. Appena conquistata la promozione in A abbiamo alzato la capienza del Palasport a spese del Comune per raggiungere i 3500 posti a sedere, richiesti dalla massima divisione, abbiamo subito accolto l’idea del bravo amministratore delegato Dalla Salda di fare della palestra di via Cassala la nuova casa biancorossa, finanziando al 50 per cento l’opera. Abbiamo infine suggerito un’idea, che è subito piaciuta a Landi, di ristrutturare il pala e tutta la zona di via Guasco, mettendo a disposizione l’ex Omni, un milione e mezzo e la gestione trentennale del Palasport. Paragoniamo tutto questo a quel che abbiamo fatto per la Reggiana. Il Comune, venti anni fa, mise a disposizione l’area e fece le opere di urbanizzazione, lo stadio venne costruito dalla immobiliare che faceva capo alla Reggiana. Non solo. L’immobiliare firmò una convenzione in base alla quale lo stadio sarebbe passato al Comune dopo cinquanta anni. Se si proponesse una cosa del genere alla Pallacanestro Reggiana, che ovviamente al Comune andrebbe benissimo (l’area vicino allo stadio c’è e le opere di urbanizzazione sono già state quasi realizzate) come pensi reagirebbe il nostro amico Paterlini? Non oso immaginarlo. Ti abbraccio santone, e che tutti i santi ci aiutino, Mauro
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