Il signor Però
Ormai siamo alla peronimìa. Un’affermazione è generalmente attenuata da una osservazione che finisce per negarla. Cioè noi diciamo una balla perché ci vergogniamo di quel che siamo. Noi non siamo razzisti, però. Però, insomma, quegli extracomunitari proprio non ci piacciono. E sarebbe anche ora che tornassero da dove sono venuti. Noi siamo garantisti, però. Però io quei politici li manderei tutti in galera. Altro che. Anzi, getterei la chiave. Noi siamo liberali, però. Però non possiamo mica accettare uno che sostiene il contrario di quel che pensiamo. È troppo. Soprattutto se è nostro figlio. Noi siamo laici, però. Però, dai permettere un matrimonio tra due dello stesso sesso è troppo. Chi è la mamma e chi è il papà? E poi t’immagini chiamarli a cena da noi coi vicini che commentano? Noi siamo non violenti, però. Però se menano Salvini fanno bene. Con quel che dice è un provocatore. Siamo non violenti ma non possiamo accettare queste posizioni. Siamo non violenti con tutti tranne che con Salvini….Noi siamo per l’equità, però. Però se devo pagare sempre io, no eh. Questo non è accettabile. Paghino gli altri, compresi i miei amici. Siamo per le discariche e per gli inceneritori, però. Però mica vicino a casa nostra. Magari abbiamo uno zio che è nubile e vive in un casa da solo e un bell’inceneritore gli farebbe anche compagnia, no? Noi siamo per la famiglia, però. Però dai ne abbiamo tutti due o tre. Forse siamo per le famiglie. Insomma peroisti di tutto il mondo unitevi e involuzione trionferà…
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