Nasce Interessi comuni
Si è riunito a Roma il gruppo interessato alla costituzione dell’associazione Interessi comuni, che avrà il duplice compito di aggredire tutte le ingiustizie del sistema bancario e di approfondire e divulgare l’impegno sulla lotta contro il gioco d’azzardo. Si tratta di due temi strategici per il nostro partito, già al centro della sua iniziativa legislativa e politica. I senatori socialisti hanno avanzato una proposta di legge per modificare l’articolo 1, comma 160 della legge 147, ai fini di tutelare diritti dei cittadini oggi espropriati dei loro beni. Abbiamo avanzato l’idea di riformare la cosiddetta “centrale rischi”, che marchia all’infinito un cittadino colpito dalla crisi. Già il libro che raccoglieva gli articoli dell’Avanti è stato presentato a Bologna e al Senato. Si prevedono adesso analoghe presentazioni a Milano, Napoli e Piacenza.
Massimo Carugno, responsabile della questioni sociali del Psi, si è impegnato a presentare al più presto una bozza di statuto, che verrà discusso e approvato dal nucleo fondativo, formato ad oggi da Bobo Craxi, Armando Anceschi, Angelo Santoro, Franco Benaglia, Enrico Buemi, Marco Di Lello, Marco Polizzi e Mauro Del Bue. Si tratta di un’iniziativa di grande valore e che l’Avanti sosterrà con una rubrica dal titolo “Società e interessi comuni”, cui verranno convogliati i contributi politici dell’associazione e di tutti coloro che intendano battersi contro le ingiustizie vecchie e nuove che riguardano, così come la tutela del cittadino di fronte al potere finanziario, anche la difesa delle persone da un gioco d’azzardo che alimenta solo le casse della malavita. Il Psi si riallaccia così alla sua migliore tradizione, quella che intende perseguire obiettivi di giustizia sociale, con particolare riferimento agli sfruttamenti del mondo contemporaneo.
In taluni casi il sistema bancario ha generato iniquità sia verso il mondo dell’impresa, che ha subito vessazioni, che verso i semplici cittadini, spesso oggetto di comportamenti spersonalizzati. È tempo che il nostro partito riscopra la sua autentica anima socialista, coniugandola con la lotta ai poteri forti della nostra epoca. La finanza è oggi il cuore del problema. Ha scatenato la crisi mondiale che si è riversata sull’economia e sulla società. Esiste nel mondo un Pil finanziario composto da derivati che è dieci volte superiore al Pil reale. Un’economia di carta ci sommerge e ci minaccia. Anche le più elementari regole di democrazia e di responsabilità vengono così messe in discussione. I meccanismi puramente finanziari che regolano un’Europa priva di unità politica ed economica e che si umilia inviando a trattare la questione ucraina non se stessa, ma i due leader delle nazioni più rappresentative, ne è esempio emblematico. Contemporaneamente, soprattutto nei paesi mediterranei, si affacciano sempre più consistenti tendenze antieuropee, vocazioni estremistiche, trasversali componenti autoarchiche. Il tema è pressante.
Per restare alle banche, la stessa riforma di quelle popolari italiane, che può avere una ragione per le regole di mercato, finisce però per eliminare qualsiasi tendenza cooperativa e solidaristica che una banca di quel tipo tradizionalmente sapeva mantenere. Una nuova idea di equità oggi latita. E spetta a noi rilanciarla. Anche per questo abbiamo fatto nascere questa associazione aperta a tutti, che cercherà un dialogo e una sorta di unità d’azione con l’associazione dei radicali Sbanchiamoli e un rapporto di collaborazione attiva con tutte le associazioni e i movimenti che si occupano dei diritti dei cittadini. Il nostro scopo è di agitare un’esigenza, di pubblicizzarla, di produrre soluzioni. E mi sembra questo un dovere morale, oltreché politico.
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