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L’intercettato

19 Marzo 2015 1.788 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Sono quasi contento. Mi telefonano i giornalisti locali, ma la notizia ha l’onore della cronaca del Corrierone, perché è stata intercettata una telefonata tra me e Giulio Burchi. Chiedo quale, perché Giulio lo conosco da una vita e di telefonate tra me e lui ce ne sono tante, per la maggior parte scherzose e goliardiche. Burchi l’ho conosciuto venticinque anni fa quando alla Camera lavorava con Giulio Ferrarini, il deputato socialista di Parma, allora mio concorrente e purtroppo deceduto da poco. È anche il progettista della tangenziale di Reggio Emilia, il mio comune, dove sono stato assessore fino al maggio scorso. Mi parlano di una telefonata in cui chiedo, dopo che Giulio mi prega di fissargli un appuntamento con Nencini, se può darci una mano per “sistemare in qualche ente due o tre nei nostri”. Veramente scandaloso.

Cioè, tutti hanno diritto di ambire a nomine pubbliche tranne noi? E noi, piccolo partito della maggioranza, su un migliaio di nomine non abbiamo neanche diritto di segnalare due nomi? La bellezza è che nella telefonata io non chiedo niente per me, ma lo chiedo per noi. Bè, questo mi gratifica. Ma i giornalisti insistono. E titolano “Del Bue chiede posti”. Per la verità alla fine non ci sono neanche stati accordati. Ma nessuno titola mai che Renzi nomina, che Alfano nomina, che perfino Scelta civica nomina, e che forse pure Berlusconi nomina o fa nominare? Noi soli non ne abbiamo alcun diritto. Anzi, veniamo intercettati perché solo lo chiediamo. Perché a Burchi, poi? È chiaro che Burchi, per quanto potente sia, non ha alcun potere di nomina e la mia sarà stata solo una battuta o una semplice richiesta di darci una mano.

A meno che qualcuno pensi che gli appuntamenti con Nencini siano a pagamento. E che il prezzo sia un interessamento di Burchi per la nomina di due o tre socialisti negli enti. Dunque ci sarebbe un sorta di scambio. Per quanto Nencini possa essere giudicato appetibile non credo possa meritare il pagamento di un ticket d’entrata, neppure fosse Gabriele D’Annunzio che dicono al Vittoriale esponesse la faccia da una finestrella per esclamare “Beati coloro che videro il volto del poeta”. Burchi, presidente dell’Autocisa, di Italfer, già presidente della Metropolitana milanese, componente il consiglio della Serenissima, e forse anche d’altro, aveva proprio paura che Nencini non lo ricevesse?

Sono stato un anno in quel ministero e su di me tutti i socialisti possono mettere la mano sul fuoco. Non ho mai avuto ombre, nemmeno ai tempi feroci di Tangentopoli. Sono stato rieletto alla Camera nel 2006 grazie al Nuovo Psi, ma senza curarmi del posto ho aderito nel 2007 alla Costituente socialista. Svolgo gratuitamente le funzioni di direttore dell’Avantionline. Adesso finisco sui giornali perché chiedo posti per i miei compagni e non per me. Vorrei una segnalazione per disinteresse dimostrato sul campo, ringraziando i magistrati di Firenze e i giornalisti di mezza Italia per aver pubblicato la notizia.

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