Prima a Mestre e poi a Bologna sul referendum
Ieri dibattito a Mestre e oggi a Bologna, riassumo. Si deve scegliere tra questa riforma costituzionale e la situazione attuale (bicameralismo paritario, attuale titolo V, permanenza del Cnl, attuale sistema dei referendum), dunque preferisco la riforma e voto sì. Il no non ha un progetto di riforma condiviso. Dunque se vincesse il no tutto resterà com’è ora. Di più, se vince il sì si rafforza Renzi e il suo governo, è vero, ma se vince il no si rafforzano gli ex comunisti nel Pd, l’ala oltranzista di Salvini e Meloni nel centro-destra, e soprattutto Grillo, che vuol vincere le elezioni. E’ meglio?. Di più, ancora. Io sono sempre stato contrario all’Italicum. Ieri è stata trovata un’intesa politica nel Pd per l’eliminazione del ballottaggio e per il premio di coalizione. Il documento verrà poi sottoposto ai partner di maggioranza e firmato. La nuova legge elettorale verrà approvata subito dopo il 4 dicembre. E’ quello che non solo noi, ma anche Cuperlo e Alfano, chiedevano. Salta il combinato disposto, dunque? Il mio modo di ragionare e di tentare di convincere non è quello dei pasdaran del sì, ma quello di chi avrebbe preferito un’altra via, e cioè la Costituente e il referendum tra presidenzialismo e parlamentarismo che è alla base di tutto. Prendo atto che questa via é ostruita, anche se vince il no. Credo sia meglio eliminare il bicameralismo paritario, riformare il titolo V, eliminare il Cnel e riformare l’istituto del referendum. Anche se la via scelta è stata diversa.
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