L’Eugen… etica di Scalfari
Ancora una volta l’ex direttore di Repubblica rimuove i socialisti e la loro storia. In un lungo articolo apparso sull’Espresso egli, per dimostrare il superiore livello culturale dei politici del passato rispetto a quelli di oggi, cita gli intellettuali di ogni partito, sotto un’effige congiunta di Moro e di Gramsci. Enumera ovviamente quelli democristiani, pochi, poi quelli comunisti, molti, e i repubblicani, i liberali e perfino gli azionisti. Dei socialisti nessun cenno. Nessun nome. Nemmeno il suo, deputato del Psi dal 1968 al 1972, per sfuggire all’arresto dopo il caso Sifar. O il buon Eugenio si é rincoglionito o si tratta di una rimozione voluta, come se nel Psi non fossero stati presenti intellettuali di gran livello. Oppure, ed é la cosa più probabile, l’omissione rappresenta un’esigenza non nuova dell’Eugenio, quella di stampo Eugenetico, di ripulire la storia italiana dalla presenza del Psi. Cominciamo a enumerarli i nostri per ricordarli anche al grande sacerdote dell’Inquisizione. Da Antonio Labriola, primo traduttore di Marx in Italia, a Carlo Rosselli, fondatore del socialismo liberale, a Ugo Guido e Rodolfo Mondolfo, col loro umanismo marxista, a Filippo Turati che oltre al riformismo lanciò la Critica sociale, a Ivanoe Bonomi, che riportò in Italia le terie di Bernstein, a Ignazio Silone, scrittore tra i più prestigiosi, a Pietro Nenni, giornalista e storico di primo piano, a Eugenio Colorni e Lelio Basso, fino a Bosio e Panzeri, per poi passare ai tempi più recenti, a Bobbio, Arfè, Giolitti, Lombardi, De Martino, fino a Martelli e Amato. E me ne sono dimenticati molti. Se c’é un partito in cui gli uomini di cultura esondavano era il Psi. Scordarsene é errore da matita blu. Per Scalfari non é un refuso. E’ una prassi. Eugen…etica.
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