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Il nuovo patto Renzi-Berlusconi

27 Maggio 2017 810 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Parliamo ancora di legge elettorale per fare chiarezza. Meglio evitare di leggere i giornali che continuano a fare una gran confusione. Precisiamo ancora che la legge del Pd, il cosiddetto Rosatellum, non é il sistema tedesco, che pur essendo per metà uninominale maggioritario e metà proporzionale, é alla fine calcolato col proporzionale, con due voti e la percentuale delle liste che alla fine torna col riequilibrio delle due votazioni. Il Rosatellum é un Mattarellum con il 50 e non il 75 per cento di uninominale maggioritario e il 50 e non il 25 di proporzionale, ma con voto unico (chiaramente incostituzionale perché voto uno e prendo due, ma l’attribuzione del voto per analogia deduttiva distorce l’intenzione dell’elettore, come incostituzionale é uno sbarramento nazionale al 5 per il Senato, che l’articolo 57 della Costituzione prescrive su base regionale).

Ma lasciamo perdere i particolari. Forza Italia propone il modello tedesco tout court. Dunque con due voti e calcolo proporzionale. Un sistema che andrebbe bene anche ai grillini e ai leghisti. Dipende a questo punto dal Pd col ministro Delrio contrario. I favorevoli e i contrari in realtà nascondono diverse opzioni politiche. La prospettiva elettorale, però, anche a prescindere dal sistema di voto, non regalerà la maggioranza assoluta a nessuno (forse l’idea balzana dei grillini di associare a un sistema parzialmente uninominale maggioritario anche un premio di maggioranza potrebbe aprire qualche spiraglio). I quattro partiti sono invece completamente d’accordo nello sbarramento al 5 per cento, che al Senato dovrà per forza di cose essere regionale.

I quattro dell’Apocalisse son decisi a fare a meno dei minori, non a metterli fuori gioco, ma a sbranarseli (i deputati socialisti hanno depositato gli emendamenti tra i quali quello contrario allo sbarramento al 5 per cento) per potere ingrassarsi un po’. Sia ben chiaro, personalmente non ho alcuna obiezione politica a un’opzione che, assieme a Ugo Intini, ho prospettato anche in passato e cioè la formazione di una maggioranza comprendente socialisti e popolari europei, cioè Pd e Forza Italia. Questo é già avvenuto in Germania, in Spagna, e in Francia la sintesi di Macron non rappresenta niente di particolarmente diverso. L’intesa tra socialisti e popolari europei é forse l’unico equilibrio possibile per frenare il populismo, il sovranismo, la destra.

Ho l’impressione però, l’ho già scritto, che questa intesa non possa guardare indietro, rappresentare solo l’incontro di due forze in crisi in tutta Europa. Che l’intesa debba portare a un punto di incontro fondato su programmi e contenitori nuovi. Insomma un conto é Macron altro Rayoi. Altro ancora Merkel più Schulz. E altro ancora Renzi-Berlusconi. Non vorrei che proprio questa intesa più che alimentarsi del cibo dei minori, non si soffocasse perché incapace di ingerirne i contenuti e i consensi. Mettete pur insieme, dopo Moro e Berlinguer, anche Mediaset e Napolitano. Troppa roba vecchia anche se di qualità. Manca all’Italia quell’afflato europeo della cultura laica, liberale, riformista. Ucciderla per accapararsene le spoglie potrebbe anche essere fatale. Riflettano i quattro ma soprattutto Renzi, il principe disarcionato anche per sua insipienza una domenica alla sera di un freddo giorno dell’ultimo dicembre.

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