Barcellona, ancora terrore
Come a Nizza, come a Londra, come a Berlino. Ormai l’attentato islamista ha preso una forma precisa. Si colpisce la folla con un furgone, devastando uomini, donne e bambini, nelle principali arterie cittadine, e il motivo è che la strage può coinvolgere più persone e il suo costo é quasi nullo. Un’ottima produzione della macchina dello sterminio come le camere a gas di Auschwitz. La tecnica si é ripetuta oggi nella Rambla di Barcellona, una città turistica e densa di vita.
Ancora non sappiamo, al momento in cui scriviamo, definire il numero dei morti. Subito si parlava di due o tre, ma un’agenzia recente precisa che le vittime sono 13, mentre i feriti sono alcune decine. L’ultima notizia ci consegna il dato di 34 feriti tra i quali dieci gravi. Il mezzo ha cominciato a correre lungo la Rambla de Canaletes, nella parte più vicina alla grande Plaça de Catalunya, all’altezza di Carrer Bonsuccés fino a raggiungere il mercato della Boqueria. Secondo numerosi testimoni il van procedeva a gran velocità su una traiettoria a zig-zag, apparentemente in un tentativo deliberato di investire il maggior numero di persone possibile. Una folle corsa di quasi seicento metri tra la gente a passeggio.
L’attentatore è fuggito poi si asserragliato all’interno di un ristorante pare con un paio di ostaggi. Le autorità stanno facendo di tutto per liberare i malcapitati. Barcellona oggi é una città ferita. Le immagini proiettate ci rivelano gente atterrita, che sta portando soccorso ai feriti, mentre altri corrono all’impazzata. La Farnesina si é subito messa in contatto con l’ambasciata italiana per verificare se tra le persone colpite vi sia qualche italiano.
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