La geografia del centro-sinistra e il Psi
Se, e sottolineo se, il Rosatellum otterrà il via libera dal Senato un vero e proprio cantiere si aprirà nel centro-sinistra, alla luce delle nuove opportunità che la legge prevede. Sulla quota proporzionale, pari a due terzi di seggi in palio, si potranno presentare liste collegate con l’ambizione di superare la soglia di sbarramento prevista al 3 per cento (nazionale per la Camera e regionale per il Senato). I voti a queste liste, anche se non raggiungeranno il 3 per cento, ma se supereranno l’1, non andranno persi e verranno spalmati sulle liste coalizzate. Sul maggioritario uninominale le liste dovranno dunque esprimere candidati che tengano presente la triplice funzione delle liste collegate sul proporzionale: quella di tentare di superare il tre, quella di fornire un utile contributo, col voto unico e trasferito, per l’elezione del candidato sull’uninominale e infine quella, eventuale, di un prestito di voti qualora la lista, non superando il tre, non ottenga alcun parlamentare sul proporzionale.
Il cantiere, in realtà, é già aperto. E le fucine sono molteplici. Al centro s’ode la fresa per sistemare pezzi di vecchie auto d’epoca un po’ ammaccate, ma di un certo valore: l’Udc, quel che rimane di Scelta civica, Alternativa popolare di Alfano, forse i verdiniani. Lì verrà prodotta una lista, qualcuno vi ipotizza anche l’ingresso di Calenda, forse di Dellai. Il 28-29 ottobre si terrà una convention-congresso dei radicali per incoronare Emma Bonino. Potrebbe confluire in questa eventuale lista, se chiarirà una volta per tutte le sue intenzioni, anche Pisapia, mentre Prodi non vede l’ora, con Parisi e altri, di battezzare una lista diversa da quella del Pd nell’ambito del centro-sinistra. Pisapia potrebbe però costruire anche da solo una terza lista, collocata più marcatamente sulla sinistra del Pd, per togliere voti ad Articolo 1 Mdp, che invece di fare alleanze con Renzi pare non avere alcuna intenzione, peraltro ricambiato dal segretario del Pd.
Il Psi ha una grande e nuova opportunità, portando peraltro in dote un apparato organizzativo radicato su tutto il territorio nazionale di cui nessun altro partito o movimento alleato al Pd dispone. Quella di entrare subito nella fucina di Emma Bonino più altri soci fondatori, divenire subito protagonista di una sfida dalle notevoli potenzialità politiche ed elettorali, di disporre i suoi candidati nel proporzionale a sua discrezione e concordandone gli spazi coi suoi più diretti interlocutori, di pretendere alcune candidature di peso nella quota uninominale concordando la richiesta con le altre componenti dell’eventuale lista. Quello che vorrei raccomandare é di non perdere tempo. E soprattutto di non dare l’impressione di sfogliare la margherita e di guardare in troppe direzioni. Con Riccardo saremo a Roma il 28 e il 29 ottobre e non penso solo nella funzione di ospiti.
Leave your response!