Dalla Gazzetta: “A proposito dell’allenza tra Pd e Mdp a Reggio nell’Emilia”
Ho letto l’articolo della Gazzetta che fotografa talune contraddizioni politiche dell’alleanza tra Il Pd e Mdp. Poiché qualcuno mi ha fatto notare che anche Psi e Pci collaboravano nelle amministraIoni locali in presenza di diverse collocazioni politiche nazionali, vorrei ricordare, visto che quella fase la conosco bene, alcune differenze non di poco conto. Innanzitutto le collaborazioni locali rientravano in una strategia politica di entrambi i partiti. Il Psi considerava possibile una prospettiva di unità delle forze di sinistra e dopo l’89 lanciò anche un appello all’unitá socialista, mentre il Pci riteneva essenziale il ruolo del Psi per uscire dall’isolamento ed essere legittimato democraticamente. Il tutto si svolgeva, a prescindere dalla collocazione nazionale dei due partiti, il Psi quasi sempre al governo e il Pci quasi sempre all’opposizione. Tanto che, quando i rapporti tra i due partiti peggiorarono, era già successo durante gli anni dell’unificazione socialista, il Psi, accadde poi durante la fase del governo Craxi, decise di passare all’opposizione. Questo avvenne tra il dicembre del 1982 e il febbraio del 1987 anche nel comune di Reggio. Che lo sfondo politico condizionasse le amministrazioni locali é dimostrato dal fatto che, durante gli anni dell’unità nazionale, tra il 1976 e il 1980, il Pci volle associare anche la Dc nella gestione degli enti di secondo grado. Insomma la politica era il dominus che dava significato alle amministrazioni locali. Mi chiedo oggi, invece, quale sfondo politico unisca Pd e Mdp. D’Alema, che é il vero leader di Mdp, considera il Pd renziano come il suo peggior nemico, Renzi ricambia e si rifiuta (vedremo se con questa legge elettorale sarà così) qualsiasi alleanza con gli scissionisti. Può essere che dentro i due partiti si agitino tendenze diverse. Per ora, tranne qualche indiscrezione su Matteo Sassi, un giovane che ho sempre stimato durante la comune appartenenza alla giunta Delrio, e qualche osservazione sempre fuori linea del consigliere De Lucia, non si avverte nulla. Può essere che dentro il Pd una parte di renziani non ne condivida la politica. E allora sarebbe corretto che costoro sii spostassero, come coerentemente ha fatto l’on. Marchi, su altre posizioni. Lo dico da osservatore esterno. Per cercare di capire e per far capire. E se é possibile, per suscitare qualche riflessione. Vi aggiungo un aggettivo forse fuori moda e cioè “politica”. Credo ancora, ma forse mi sbaglio, che a ragionare di politica siano chiamati tutti i partiti, anche quelli recenti…
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