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Ero, eravamo amici

6 Dicembre 2017 1.643 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ero Righi ho avuto l’occasione di conoscerlo la prima volta mentre arringava gli operatori del Consorzio socio sanitario di Reggio che avevano occupato la sede in dissenso con l’allora presidente Ascanio Bertani alla fine degli anni settanta. Quando, poco dopo, fu chiamato dall’altre parte del tavolo, alla responsabilita del personale dello stesso Consorzio, divenuto Unità sanitaria locale, Ero sconfessò lo stesso contratto che aveva imposto da sindacalista. Non era incoerenza, era, la sua, dedizione assoluta alla funzione che ricopriva. Da lî iniziammo una frequentazione abbastanza regolare soprattutto quando nel 1985 fu chiamato a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio del Comune di Reggio. Da segretario del Psi e capogruppo in Consiglio allora all’opposizione non mancarono dissensi tra noi, da lui peraltro interpretati in modo energico, ma semore cordiale. Questa una sua caratteristica almeno nei rapporti con me. Ero era il tipo che non te la mandava a dire. Era diretto, anche a costo di risultare antipatico, mai subdolo. Quando il Psi tornò in giunta, nel febbraio del 1987, e io divenni vice sindaco, iniziammo a lavorare insieme. Per poco, però. La mia elezione alla Camera nel giugno ci divise fisicamente, ma la nostra collaborazioe continuò penso anche con profitto per la città. Poi lui mi sostituì, nel 1990, alla presidenza dei Teatri e seppe mettere in campo un’inaspettata competenza. Anche a teatro volle diventare un uomo dell’istituzione. Ricordo quando volle regalare a Reggio un Otello con Placido Domingo. E poi un Barbiere di Siviglia diretto da Abbado, con Sonia Ganassi. Ero é stato innanzitutto un uomo di Reggio come pochi. Ha lavorato intensamente e sempre per l’interesse della città. Lo piango come un amico. E stato un amico dei socialisti e un amico personale. Una persona dotata di rara sensibilità che il suo carattere spigoloso non è mai riuscito a mascherare e che si esprimeva anche in inattese dimostrazioni di solidarietà umana. Se ne va con lui un protagonista dell’amministrazion, della buona amministrazione reggiana e un uomo di nobili sentimenti.

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