Direzione Psi: il via alla lista
La proposta di Riccardo Nencini di presentare alle prossime elezioni politiche, che in molti ipotizzano nel mese di marzo, una lista autonoma nella coalizione di centro-sinistra, é stata approvata quest’oggi dalla Direzione del Psi. Definitivamente scartata l’ipotesi, in verità mai presa in considerazione, di inserire qualche candidato nella lista del Pd, che coloro che ci hanno abbandonato per approdare in casa d’altri avevano vaticinato, il Psi presenterà il suo simbolo appaiato a quello dei Verdi in una lista che potrebbe avere il nome di Insieme per l’Italia, anche se in molti hanno proposto che venga inserito un accenno all’Europa.
La lista già ora conta sull’appoggio di esponenti vicini a Romano Prodi e di diverse personalità del civismo tra le quali il sindaco di Cagliari Zedda. Ma con un richiamo esplicito all’Ulivo si attende anche qualche chiaro pronunciamento dello stesso Prodi. Sul versante Bonino ancora non si avvertono segnali di apertura e disponibilità a un’intesa che sarebbe quanto mai auspicabile sia dal punto di vista programmatico, sia dal versante elettorale. Le cose sono tuttavia in movimento. E adesso si tratta di costruire a livello territoriale le forme organizzative dell’intesa lanciando i comitati di collegio. Se le cose si modificheranno e l’alleanza si allargherà tanto meglio.
Tutto questo copre lo spazio della parte proporzionale con la quale si eleggeranno i due terzi dei parlamentari. E’ evidente che solo le liste presenti sulla quota proporzionale accederanno poi alla trattativa per individuare i candidati di coalizione sull’uninominale. E siccome esiste il voto unico (questione di dubbia costituzionalità assieme al vincolo del tre per cento nazionale per il Senato che la Costituzione impone “su base regionale”) votando la lista (con candidati bloccati) si voterà conseguentemente anche il candidato del collegio uninominale. Dunque la coalizione di centro-sinistra sarà anche visivamente la rappresentazione dei simboli delle liste presentate sul proporzionale. Ma su questo dovranno farla da padroni i territori ai fini di individuare le potenzialità del nostro elettorato e la sua determinanza ipotetica in qualche collegio uninominale. Ci aspetta un grande lavoro. Sulla nostra lista, anche per allargarne i confini, sui candidati da presentare, sui comitati da lanciare, sui collegi da rivendicare. Inutile ricordare che questa battaglia sarà decisiva per il nostro futuro.
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