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Anche la Sardegna

25 Febbraio 2019 567 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ormai i dati sono chiari e indiscutibili. Anche in Sardegna trionfa il centro-destra, il movimento Cinque stelle viene distrutto, perdendo tre elettori su quattro, molto più che in Abruzzo, il centro-sinistra avanza sulle politiche nonostante la flessione del Pd, esattamente come in Abruzzo. E’ ancora presto per fissare l’esatto distacco tra il candidato di centro-destra Solinas e quello di centro-sinistra Zedda, che appare però più consistente di quanto non prevedessero gli exit pool. Non abbiamo poi il risultato delle singole liste, se non tendenziali, ma risulta, da quel che si evince dai dati finora pubblicati, che Zedda avrebbe ottenuto più voti delle liste della sua coalizione e che avrebbe prevalso nella sua Cagliari, dimostrando dunque un legame solido con la sua collettività amministrata.

La Sardegna conferma dunque le tendenze elettorali dell’ultimo anno, quelle amministrative e quelle regionali, con alcuni correttivi: la Lega, infatti, non sfonda nell’isola e i Cinque stelle accentuano il tonfo gia precedentemente verificato. Mi concentro su casa nostra, cioè sul risultato del centro-sinistra e soprattutto su quel che il centro-sinistra dovrebbe fare in previsione delle elezioni europee alla luce dei dati delle ultime regionali.

Quel che appare chiaro é che un rilancio di quest’area politica non porta seco un rilancio del Pd, anzi. In Abruzzo, come in Sardegna, i risultati, tutt’altro che disprezzabili, parlano un linguaggio chiaro. Le buone performances sono legate a due fattori. Il primo è costituito dalla persona che si é candidata, in entrambi i casi, non appartenente al Pd, e cioè Legnini e Zedda, personalità stimate e ritenute degne di fiducia da un largo margine di opinione pubblica. Il secondo é costituito da una alleanza aperta e con liste che superano gli stessi confini del centro-sinistra, alleanza che è di tre volte superiore alla percentuale del solo Pd. Riflettano su tutto questo i candidati alle primarie. Rifletta il Pd durante il suo congresso. Da tempo noi riteniamo che il rilancio di un’area riformista ed europeista in Italia passi necessariamente attraverso una nuova pagina tutta da scrivere ma che non può che prevedere una unica lista alle europee e un nuovo soggetto politico da far nascere subito dopo. Mi auguro che questa lettura sia condivisa, me lo auguro per il bene di una moderna sinistra europea in Italia della quale il Pd, questo Pd, rischia di costituire un freno, se non comprende che é proprio dalla sua trasformazione, che passa anche dal suo annullamento, che può prendere forme il rilancio della sinistra e del centro-sinistra italiani.

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