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Più Europa più Psi

12 Aprile 2019 553 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il dado é tratto. Maraio e Della Vedova presentano l’accordo per le elezioni europee. Quel che non è stato possibile fare alle politiche, e non certo per indisponibilità del Psi, si farà alle europee. Psi e Più Europa hanno sancito l’accordo cui lo stesso Della Vedova aveva accennato al congresso socialista. Riepiloghiamo insieme. Il Psi aveva sancito coi radicali pannelliani un’intesa per rilanciare il simbolo della Rosa nel pugno. Non si era parlato di una lista elettorale, a meno che nella convergenza della Rosa nel pugno non fossero confluiti anche altri. Per questo si era aperto un dialogo con Speranza e una parte di LeU. Nel contempo sia il Psi sia i radicali non avevano escluso una larga intesa repubblicana ed europeista quale quella lanciata da Carlo Calenda. Anzi, l’avevano auspicata.

Il nuovo segretario del Pd Zingaretti, intanto, chiudeva lui un accordo con Calenda e nel simbolo metteva in rilievo la scritta Siamo europei, ponendo, poco, in risalto anche la scritta Pes. Il tutto ancor prima di presentarsi al nostro congresso, che aveva lasciato aperto il varco a tutte e tre le ipotesi incaricando, come scritto nel breve documento unitario conclusivo, il segretario eletto di formare una delegazione per incontrare i tre partiti (Pd, Più Europa e il Partito radicale) e definire un accordo. Il dialogo post congressuale con Più Europa ci ha assicurato alcune buone novità. La prima é che il rapporto non é con una parte del Psi, ma con il partito in quanto tale, che i candidati socialisti se eletti potranno optare per il gruppo socialista, che ci saranno candidati socialisti in tutti i collegi. Dunque il segretario Maraio, sentiti tutti i segretari regionali, ha deciso di stringere l’accordo.

Mi resta la personale perplessità relativa al modo con cui abbiamo risolto, lo dico da socialista che alla fine comprende bene che questa sia la soluzione obbligata, il rapporto coi radicali pannelliani, che sempre ci hanno sorretto anche quando da parte di Emma Bonino c’era stato un niet all’accordo con noi. Spero che il rapporto, e lo dico da socialista da molti anni iscritto al Partito radicale sulla scorta dell’insegnamento di Loris Fortuna, non si interrompa perché le battaglie in comune sono ancora tante e le dobbiamo intraprendere insieme.

Il rapporto con Più Europa ha un vantaggio politico. E questo consiste nella possibilità concreta di creare per le europee, ma anche per le prossime politiche, una seconda gamba del centro-sinistra che non può risolversi solo nell’intesa Pd-Calenda. Le altre due alternative, quella di confluire, nel nome del socialismo europeo, nelle liste del Pd+Siamo europei e quella di presentare da sola la lista della Rosa nel pugno (Speranza ha aderito alla lista di Zingaretti), questa prospettiva obiettivamente non l’aprivano. Logicamente, anche a seguito dell’intesa raggiunta con Pizzarotti e l’Italia in comune, Più Europa dovrà trasformarsi sempre di più, anche nel lavoro quotidiano, in una casa pluralista che non risponda solo ai suoi fondatori, ma anche agli altri alleati. Più Europa dunque sempre meno partito e sempre più alleanza politica con un progetto e un programma da definire insieme.

 

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