Che sia la festa per il lavoro
Come credo sia noto la festa del primo maggio é a tutti gli effetti una festa socialista.L’inno dei lavoratori, che venne utilizzato per la prima festa del primo maggio italiano, quella del 1890, é stato scritto da Filippo Turati e bene hanno fatto i giovani socialisti guidati da Enrico Pedrelli a intonarla sul palco nel recente congresso nazionale del Psi. La festa del lavoro ha origini antiche. Già in Australia negli anni cinquanta dell’ottocento si manifestava per ottenere otto ore di lavoro in una giornata che doveva contemplare anche otto ore di riposo e otto di svago, ma é negli Usa, nello stato dell’Illinois, che le otto ore per la prima volta vennero conquistate, con un’iniziativa di massa partita proprio il primo maggio del 1867.
La ricorrenza del primo maggio é però anche legata a un evento tragico che proprio nel primo maggio del 1887 si verificò a Chicago dove gli anarchici fecero esplodere una bomba contro i poliziotti e questi ultimo spararono e uccisero un numero imprecisato di manifestanti. Poi, a seguito del processo di qualche anno dopo,furono anche emanate diverse condanne a morte. A seguito degli eventi di Chicago e per chiedere le otto ore di lavoro l’Internazionale socialista lanciò nel 1889 la giornata del primo maggio come giornata di astensione dal lavoro in tutta Europa. In Italia, dunque, il primo maggio, inizialmente in modalità semiclandestina, iniziò a essere celebrato nel 1890. Venne poi interrotto dal 1924 al 1944 e riprese dopo la fine del fascismo con la macchia di Portella della Ginestra nel 1947.
Oggi la festa del lavoro deve essere, soprattutto, una occasione di mobilitazione e di lotta per dare lavoro a chi non ce l’ha e soprattutto in Italia dove, a prescindere da alcuni dati lievemente migliorativi diffusi proprio oggi, troppo alta resta la disoccupazione (tra il 10 e l’11 per cento) e altissima quella giovanile, sopra il 30-35 cento. Occorre riprendere la crescita e l’uscita dalla recessione tecnica nel primo trimestre del 2019, con un più 0,2 per cento, non é certo sufficiente per alimentare la speranza che l’anno in corso si concluda con una percentuale di sviluppo superiore a quella stimata dal Def. Il primo maggio sia dedicato anche ai tanti giovani laureati e diplomati che non riescono a trovare il lavoro che si sono conquistati con lo studio, ai troppi che sono stati costretti a espatriare, ai moltissimi che hanno accettato un lavoro a termine, precario, sottopagato. A tutti costoro l’Avanti e il Psi dedicano la festa del lavoro di una Repubblica che all’articolo uno della sua Costituzione si prescrive fondata sul lavoro.
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